Ven. Nov 22nd, 2024

Il premier al presidente ucraino: “Con voi fino alla fine, contano i fatti: manteniamo gli impegni”

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Le lacrime, la commozione a Bucha e Irpin, la medaglia forgiata dai proiettili russi stretta nella mano. Giorgia Meloni arriva a Kiev dopo un lungo viaggio, una notte intera sullo stesso treno che, appena 24 ore prima, aveva portato in Ucraina il Presidente statunitense Joe Biden. E’ in ritardo sulla tabella di marcia, ma salva tutte le tappe del programma, un modo per far sentire la sua vicinanza, il sostegno pieno e a 360 gradi dell’Italia a Kiev “fino alla fine”, “senza tentennamenti”, scandisce al fianco del Presidente Volodymyr Zelensky.

Ma dalla sala regale dove si tiene la conferenza stampa, ‘congelata’ per motivi di sicurezza, i telefoni e i pc dei giornalisti lasciati fuori, arrivano le domande sull’intemerata di Silvio Berlusconi contro il ‘signor Zelensky’ alla vigilia del voto delle Regionali. E la risposta del capo della resistenza Ucraina è durissima, ha il sapore di chi la guerra ogni giorno la vive sulla propria pelle. “Io credo che la casa di Berlusconi non sia mai stata bombardata dai missili, mai siano arrivati con i carri armati nel giardino di casa sua – dice Zelensky – nessuno ha ammazzato i suoi parenti, non ha mai dovuto fare la valigia alle 3 di notte per scappare o la moglie dovuto cercare da mangiare e tutto questo per amore dei fratelli russi”.

Ironia della sorte, a porre la domanda della discordia è la stessa Meloni, costretta a tradurre la domanda italiana in inglese – “presidente operaio”, ci scherza su- per un blackout che fa saltare la traduzione. Ma la stoccata di Zelensky non può non mettere a disagio il presidente del Consiglio, che di Berlusconi, al netto di frizioni e incomprensioni, e’ alleata. Poco dopo la domanda di una cronista Ucraina le dà la possibilità di tornare a puntellare la posizione del suo governo -al netto delle intemperanze degli alleati- mettendo in chiaro che “valgono i fatti e qualsiasi cosa il Parlamento è stato chiamato a votare a sostegno dell’Ucraina i partiti che fanno parte della maggioranza l’hanno votata. Al di là di alcune dichiarazioni, nei fatti la maggioranza è sempre stata compatta”.

“C’è un programma chiaramente schierato a sostegno dell’Ucraina, è sempre stato rispettato da tutti e confido che sarà ancora così, perché a questa maggioranza piace mantenere gli impegni assunti”, garantisce. Poi la replica a Vladimir Putin, che nel discorso di oggi ha tacciato di ‘ingratitudine’ l’Italia, ricordando gli aiuti arrivati da Mosca durante il covid. “Non so se quello di Putin era un avvertimento – dice dura Meloni – ma il tempo del Covid era un altro mondo. Il mondo è cambiato dopo il 24 febbraio e non è una scelta che abbiamo fatto noi”.