Mar. Lug 16th, 2024

Sentito di nuovo il colonnello della Finanza Sportelli Rinvio al 27 ottobre per l’esame di altri investigatori. Rinvio al 27 ottobre per l’esame di altri investigatori.

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«Il modello di accoglienza di Riace, nato egregiamente, è andato pian piano alla deriva con una serie di reati che non riguardano la gestione degli ospiti ma la gestione dei fondi, di come sono stati utilizzati dal punto di vista economico finanziario. In questo contesto abbiamo ritenuto di rilevare la presenza di una associazione per delinquere composta da Domenico Lucano, Cosimina Ierinò, Jerry Tornese, Antonio Capone e Giuseppe Ammendolia». È quanto ha dichiarato, in sintesi, il colonnello della Guardia di Finanza Nicola Sportelli nel corso dell’udienza di ieri del processo denominato “Xenia” in corso davanti ai giudici del tribunale di Locri contro Mimmo Lucano e altri 25 imputati, accusati a vario titolo di associazione per delinquere, truffa, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, false prestazioni occasionali ed altro.

L’investigatore, su domande del pm, ha ricostruito l’inchiesta sui progetti di accoglienza che si sono sviluppati negli anni scorsi a Riace, evidenziando, in particolare, quanto emerso in due anni di indagine con riferimento ad una serie di reati fine, quali la falsa fatturazione, la rendicontazione alterata, schede carburanti gonfiate ed altro, con dietro una regia diretta da Mimmo Lucano.

Il teste ha specificato che l’imputato Giuseppe Ammendolia: «si trova in una situazione scivolosa», in quanto consulente del lavoro al quale si rivolgevano altri imputati per chiedere lumi su alcuni aspetti legati alla gestione delle associazioni. Su Ammendolia, in pratica, insistono delle intercettazioni, alcune captate all’interno del suo studio professionale, che potrebbero nuocere alla sua posizione processuale. Su questo aspetto l’avv. Vincenzo Ammendolia ha posto in evidenza che dai dialoghi emerge che si trattava di clienti che chiedevano a Giuseppe Ammendolia consigli professionali.

L’avvocato Salvatore Zurzolo ha evidenziato che la gestione delle varie associazioni avveniva attraverso delle riunioni dei presidenti, mentre la sua assistita, Cosimina Ierinò, non aveva alcuna carica del genere.

Nel corso dell’esame il colonnello Sportelli ha riferito dell’indagine sul presunto falso matrimonio che si sarebbe dovuto concretizzato in Etiopia, per favorire l’ingresso in Italia di un soggetto del luogo. Per facilitare il matrimonio sarebbe stato emesso un certificato falso all’Ufficio dello Stato Civile di Riace. Sul punto gli avvocati Lorenzo Trucco e Andrea D’Acqua, che assiste l’ex sindaco Lucano insieme all’avv. Antonio Mazzone, hanno evidenziato l’assenza di documentazione originale che possa riscontrare l’ipotesi investigativa.

Nota di colore per un problema tecnico all’impianto di registrazione si è dovuto ripetere il controesame del colonnello Nicola Sportelli e del maresciallo della finanza Leone Vadalà sugli argomenti trattati all’udienza di lunedì.

ROCCO MUSCARI

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