Ven. Nov 22nd, 2024


Il Comune di Casali del Manco ottiene 78.000 euro da fondi PNRR per progetti sociali ed ambientali. Saranno finanziati “InSieme InBenessere” e “Chilometro zero” in collaborazione con associazioni del terzo settore. Il Sindaco Pisani e l’Assessore Ferraro esprimono soddisfazione per l’approvazione dei finanziamenti, sottolineando l’importanza di risorse aggiuntive per migliorare i servizi e le condizioni di vita nel territorio.

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Può capitare e difatti questa è un’a delle occasioni in cui si verifica, la giusta e doverosa convergenza, tra me e Antonello Talerico.

Intendiamoci: se uno dice qualcosa di condiviso e condivisibile, ma soprattutto esprime un concetto giusto, chiunque esso sia il soggetto in questione, ha il mio supporto, quindi, non ho difficoltà a sostenere la posizione e le intenzioni di Antonello Talerico, in merito alla vicenda del Tribunale di Vibo Valentia e in ‘soccorso’ non solo alla posizione di ‘lecita’ denuncia del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati locali, ma soprattutto a tutela della vera e propria ‘intimidazione’ (come giustamente l’ha definita Talerico) che essi stessi hanno ricevuto, dal Presidente del medesimo Tribunale.

Certo, è vero, il Consigliere Comunale, Regionale e del Consiglio Nazionale Forense -cioe` Talerico- da buon ultimo, ha iniziato a focalizzare lo sconfinamento verbale (ma non dal punto di vista funzionale) della categoria o comunque dell’Ordine Giudiziario (che, come Ordine Professionale, amministra un Potere dello Stato, ma non è il Potere in questione, come ben mi ha insegnato Francesco Cossiga) e comunque, il sottoscritto lo dice da anni, precisamente dal 1992, perciò ne sono passati ben trentadue.

E siccome sono un po’ pignolo, concordo nel passaggio in cui Talerico intravede -in seguito alla pubblica sortita o uscita, che dir si voglia del Presidente del Tribunale vibonese, tal Antonio Di Matteo- “una difesa della ‘Casta’ “, pur se ricordo (e ne ho traccia nel mio Wathsapp), che proprio Talerico denigro` chi denunciò simili e schizzoidi comportamenti di corporazione -tra l’altro facendo bene e in ossequio a buon senso e ottemperanza al giusto modus comportamentalis previsto dalla nostra vigente Costituzione- cioè il mio amico Dott. Luca Palamara, che difatti fu vittima dei pubblici strali e a sfondo moralistici, proprio da parte di Talerico, un anno fa di questi tempi, durante l’inaugurazione dello scorso Anno Giudiziario.

Insomma, vi è più credibilità da parte mia -e non solo in questo caso- eppure non ne faccio una questione di primogenitura, anzi, proprio perché condivido sinceramente il tutto, mi attiverò pure io, alfine di fare presentare anche da parte del mio Partito, una specifica interrogazione parlamentare in tal senso e per tale questione, persino  rassicurando il Vicepresidente del Partito dello stesso Talerico -cioe` il mio caro amico On. Pino Bicchielli- che stavolta il suo (pro tempore) Coordinatore Regionale (cioè sempre Talerico), non lo sottoporrà a mortificanti smentite da parte del Governo, come è accaduto in Aula per i fatti, afferenti un’altra interpellanza dei mesi scorsi e che aveva quale oggetto, l’ordine pubblico di un quartiere della città Capoluogo di Regione.

In più, la stessa interrogazione che farò in modo di far protocollare la prossima settimana, dovrà contenere quesiti specifici, sia su come si intende procedere per permettere lo svolgimento e l’espletamento della legale attività forense degli avvocati (garantita anche e soprattutto in Costituzione), nonché chiedere pubblica e concettuale tutela, a fronte di quella che pure io definisco -al pari di Talerico che l’ha riportata e così espressa- intimidazione (per me intollerabile ed illegale, come sono tutte le intimidazioni!) da parte del Presidente del Tribunale di Vibo Valentia, avverso la nota del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, la cui unica colpa è stata solamente quella di aver avuto il coraggio di difendere la  dignità professionale e denunciare la condizione – triste e decadente- in cui si trovano ad operare leggitimamente.

In uno Stato di Diritto, difatti, esiste  certezza del medesimo, allorquando viene consentito a tutti di svolgere le proprie funzioni, per di più disciplinate dalla legge, quindi non solo ad una o a due parti del processo (cioè attinenti ai magistrati giudicanti e quelli della pubblica accusa,) semmai a tutt’e tre le componenti del dibattimento, perciò deve esser inserita, inevitabilmente e come è giusto che sia!- pure la ‘difesa’, elemento cardine della civiltà giuridica.

Vincenzo Speziali 

(Responsabile Regionale Calabria e membro della Direzione Nazionale dell’UdC)