Gio. Ago 15th, 2024

Vincenzo Speziali è certamente un esperto di politica, oltre che un’analista attento. Sarà anche perché è cresciuto, sin da piccolo, in un mondo del quale conosce bene le dinamiche e le prospettive. Poi, ha avuto persino la sorte di entrare nei ‘meccanismi del Deep State’ (cioè lo stato profondo, ovvero quello che condiziona le scelte di una nazione), non solo italiano, bensì internazionale. “D’altronde mia moglie, con rispetto e doverosa nonché calzante differenza, pure se qualcuno dovesse prenderla come sfottò (che ci starebbe tutto!), non è una ‘consorte fiorita’ “- soggiunge ridacchiando, ma non perde di vista, per nessuna ragione al mondo, il suo territorio o come lo chiama “il collegio elettorale”. Gli abbiamo, perciò, rivolto qualche domanda, circa l’attualità e a tutti campo.

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D:Allora, partiamo dalla crisi in Medio Oriente, che ne pensa?
R: Chiunque esprimesse un giudizio tranchant, si taglierebbe i ponti, rispetto al ruolo che un Paese come l’Italia può e deve avere, non solo aspirare ad esercitarlo. Certe posizioni esasperate e apoditticamente unilaterali alla Alessandro Di Battista, risultano deleterie. Tra Istraele e Hamas (con le fazioni e gli Stati Arabi, in cui vi è persino una componente cristiana, poiché gli arabi non solo musulmani), dicevo tra di loro, vi è un mondo e una realtà, anzi una complessità atavica, nella quale bisogna inserirsi per mediare. Non è solo per una questione ‘mercantile’ -cioe` proteggere i nostri legittimi interessi nazionali, ovvero, quellindei cittadini, dei militari (in missione di pace) e quelli economici- semmai per una scelta di buon senso.

D: Mi scusi, ma lei da che parte sta?
R: Dalla parte di chi soffre, cioè di tutti. E badi bene non è ‘cerchiobottismo’, bensì una posizione difficile ma naturale, perché ciascuno sbaglia, pur rappresentando giuste ragioni, da ambo le parti.

D: Quindi è vero che state predisponendo una proposta politico diplomatica, con il Segretario Nazionale del suo Partito, cioè l’On. Cesa?
R: Si, stiamo lavorando in tandem, anche perché lui è persino il Presidente della Delegazione Nato, in seno al Parlamento Italiano. In più è stato Presidente, durante i suo mandato al Parlamento Europeo, della Sottocommisione per i Paesi Arabi, mentre io sono membro dei Bureau Politique del PPE (guidato dal mio vecchio e caro collega Manfred Weber) e dell’Internazionale Democristiana, la quale ha per leader Amine Gemayel, già Presidente del Libano, con cui i rapporti affettivi e familiari sono di pubblico dominio, persino al netto dei fallaci o apocrifi deliri inquisitori, di qualche funzionario italiano, su di cui non spendo una parola. Semmai uno sconcertato e sincero sentimento di commiserazione.

D: Come ‘vive’ questi momenti, in cui il conflitto si sta estendo anche in Libano? Mi sembra di ricordare che lei avesse previsto pure ciò.
R: Già avevo previsto anche questo! Purtroppo si è in tensione, benché ormai siamo abituati io e miei familiari. È come se danzassimo tra la guerra e la pace, la calma e l’emergenza. Non è una condizione simile, pur se in questo momento le mie preghiere vanno persino al povero giornalista rimasto ucciso. Senza dimenticare i bambini innocenti o i civili inermi, di entrambe le opposte fazioni.

D:Lei però si sarà pur fatto un’idea, almeno sulla dinamica dell’attacco del 7 Ottobre, da parte di Hamas?
R: Ovviamente si! Che loro stessero preparando e da tempo tale azione, non vi è dubbio alcuno. Troppo sincronismo, cioè un raccordo millimetrico di eccezionale portata e su vasta scala, è dimostrato ampliamente, purtroppo. In più vi erano le segnalazioni, non solo dei miei ‘allarmi analiticii’ (di cui, come dicevo, vi è traccia negli archivi dei Consiglieri Diplomatici delle nostre Istituzioni), ma più dettagliatamente, da parte degli apparati di intelligence egiziani, comunicati al Mossad e da questi, al Servizio di Sicurezza interno Istraeliano, che è lo Shin Bet. Qui però, mi sorge un dubbio, espresso pure da Paolo Mieli -il quale se ne intende, non foss’altro perché il suo stesso padre, Renato Mieli, era un agente operativo dei ‘servizi’ angloamericani e guidava la sezione italiana di Interdoc, cioè un’articolazione Nato- ovvero come l’intelligence di Istraele, abbia potuto ‘remare contro’, l’attuale Governo Netanyahu e lo stesso Primo Ministro in carica, a causa di forti tensioni interne allo Stato Ebraico. Se fosse vero, sarebbe la prima volta, eppure c’è sempre una prima volta nella storia. Questo mondo, oltretutto, è anche molto autonomo o può avere, giustamente, ambiti di autonomia, proprio connessi alla sua stessa funzione, disciplinata dalle leggi di ogni Paese.
In più non sottovaluto altri aspetti, i quali mi guardo bene dal dichiararli in dettaglio, proprio per evitare strumentalizzazioni, ma qualcuno mi riferisce anche scenari più cinicamente complessi. Epperò, la politica e la diplomazia, deve fare in modo che vi siano ‘Uomini di Stato’ e talvolta lo si dimentica. Cosa che non faccio io e difatti cerco sempre -riuscendoci- di non dismettere mai l’abito o la tunica (intesa come quella dell’Antica Roma Senatoriale), proprio di ‘Uomo di Stato’.

D:Veniamo alla politica Calabrese. A Catanzaro, lei continua ad essere avverso all’Amministrazione del Capoluogo di Regione, alla cui testa vi è Nicola Fiorita. Che dice su ciò?
R: La prego, uno come me, che le ha financo spiegato quanto illustrato poc’anzi, nemmeno intende spendere una parola di giusto e reale commento negativo, su tale insulso, razzista, falso, fallimentare, mistificatore ed insolente politicante da strapazzo. Per venderlo e qualora qualcuno volesse quantificare il suo prezzo per l’acquisto -non perché sia un corrotto, bensì poiché si tratta di una entità amorfa- basterebbe un soldo delle monete non più di conio o in circolazione. In più, mi si dice che obbliga i Consiglieri Comunali di sua effimera e non definita (né definitiva pertinenza) a non rilasciare dichiarazioni, senza la sua preventiva ‘autorizzazione’; si mette al telefono come se fosse un call center, per chiedere adesioni a documenti da inviare alla stampa per replicare a lecite osservazioni, compiute da me e dall’Avv. Bausone, ovviamente in luogo ad una sua sterile ed improponibile ‘difesa d’ufficio’; non esprime un sola parola di solidarietà verso mia moglie -nelle condizioni di vigila bellica in cui ci troviamo- la quale è anche cittadina italiana e residente a Catanzaro (ma ancora per poco, poiché come è giusto che sia e visto il modo ignobile in cui è stata trattata da questo miserabile Sindaco pro tempore, trasferirà il suo domicilio italiano a casa nostra, cioè nella mia Bovalino adorata, benché Catanzaro è nel cuore e soprattutto non è assimilabile a questo sconcio marciume della gestione fioritesca, che è invisa alla stragrande maggioranza dei cittadini); poi durante l’ultimo Consiglio Comunale, compie il gesto -da me previsto!- di illustrare una realtà in cui si dipinge quale vittima e chiede all’opposizione, coerentemente al suo ideologicume paleo stalinista, di non fare polemiche perché non lo lasciano lavorare in pace. Basta, passiamo oltre, perché di questo -politicantemente parlando- impostore, non intendo più discutere, tanto gli faccio levare le tende (come gli ho scritto), attraverso una sana azione politica e di verità. E poi con un pizzico di sempiterna attitudine democristiana, la quale non guasta mai.

D: Un’ultima domanda e qui entriamo nella sfera di ciò che la rende felice, il suo impegno per Bovalino e tutto il comprensorio. È molto attivo in ciò, giusto?
R: A parte il fatto che non mi rende solo felice, bensì orgoglioso e appagato. Se ne rendono conto pure mia moglie e i miei figli, ma soprattutto la mia gente. Lì io sono me stesso. Soprattutto sono a casa. Intendo dare voce e rappresentanza alle giuste istanze di una popolazione, non certo riscattare dignità e buon nome, poiché li abbiamo entrambi e nessuno si deve permettere di mettere ciò in discussione. Le persone, non sono e non devono essere considerate solamente corpo elettorale, quindi non ci si deve preoccupare, semmai occupare di esse. In più tra i miei impegni esteri e nazionali, sono anche impegnato regionalmente, poiché mi trovo alla testa dell’UdC, ragione per la quale confido razionalmente di poter ben presto annunciare l’ingresso di Consiglieri Regionali. A livello politico poi, a parte le già presentate interrogazioni parlamentari, grazie all’ausilio dell’Assessore Comunale di Careri, Giovanni Musolino, stiamo limando per suo stesso input, la presentazione di una proposta di legge di riforma dell volontariato, comparto essenziale alfine di garantire sistemi civili di assistenza sociale, non il ‘metadone di Stato’ a trazione ‘Cinquestelle’. E comunque i politici e la politica, devono vivere i territori, conoscere le problematiche, adoperarsi in favore dei cittadini e dei loro leciti bisogni o giuste aspettative. Devono essere rifatte strade come quella per Polsi (laddove ho incontrato il Sindaco di San Luca, Bruno Bartolo), ed interessarsi alla Bagnara Bovalino (da qui l’interrogazione parlamentare di Cesa, rivolta su mio input). Oppure rilanciare la Costa dei Gelsomini, così come affrontare il tema del Porto di Gioia Tauro, la bonifica di Crotone oppure operare per potenziare le strutture ricettive del Vibonese, con Tropea in testa. Senza dimenticare il settore agricolo e le interconnessioni universitarie ed anche quella dei poli sanitari, quale ad esempio la ‘Dulbecco’ di Catanzaro, laddove vi è la criticità di alcuni esami specialistici (tipo la PET oncologica). E che dire, infine della giusta particolarità delle coste Joniche e Tirreniche del Cosentino? Vi è molto da fare e d’altronde, con evidenza, io sono ‘lo Stato e la Politica’.

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