Dom. Ott 6th, 2024

Vincenzo Speziali: “Io contro gli infami che sfasciano la vita altrui” – Un’intervista tra anatemi e riflessioni

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Dopo il suo articolo su ‘La Novità’ è l’intervista rilasciata ad ‘Approdo’, anche noi di ‘Telemia’ volevamo meglio approfondire i temi posti da Vincenzo Speziali. Gli abbiamo quindi chiesto un’intervista, a cui non si è certamente sottratto e che di seguito riportiamo, integralmente, con tutte le sue sfumature, tra ‘messaggi’ ed ‘anatemi’, più o meno ‘in chiaro’.

D:Ma lei perché accomuna Lo Giudice a Buscetta?

R: Hanno entrambi disdicevoli attitudini. Mi spiego. Buscetta, il quale fu un ‘parassita’ della Mafia, allorquando si vide sconfitto, disse quello che gli conveniva, pur di farsi vendicare dallo Stato, contro i suoi nemici. Si faceva passare, persino da ‘non pentito’ bensì ‘uomo d’onore tradito’. Niente di piu` falso (e falso lo è come tanti, tipo pure qualcuno che conosco io). Ad ogni buon fine, se Buscetta fosse stato, veramente ‘uomo d’onore’, avrebbe imbracciato le armi e sarebbe andato con le sue mani nude a combattere contro coloro i quali diceva essere i ‘traditori’ della sua ‘tradizione’. Intendiamoci, parliamo di criminali, ma pur condannando chi è veramente criminale, io condanno di più un ‘duplice infame’ quale Buscetta. Tra l’altro, persino dal film che lo incensa, emerge il suo ignobile ruolo di padre, poiché un padre, non abbandona i figli, qualsiasi figlio, mentre lui lo ha fatto e senza avere un minimo di dubbio. Che mascalzone!  

D: È implacabile con lui. È vero?

R: Solo per quanto, veramente accaduto e da me raccontato, costui avrebbe meritato di morire tanti anni prima rispetto a quei poveri ragazzi -i suoi figli maggiori- i quali abbandonò, per godersi la vita in santa pace e disinteressarsi di loro. Salvo poi ‘piangerli’ al pari dei coccodrilli. Le pare, costui (feccia della feccia!) ‘un uomo d’onore’? Non sosteniamo corbellerie! Buscetta è e rimarrà una disdicevole figura, proprio per come si è fatto vedere e conoscere quale padre.

D: Ve ne sono altri così?

R:Benché io sia un ‘Uomo di Stato’ e solo lo Stato riconosco, certe persone sia nel contesto criminale -che non mi riguarda- sia in quello civile -di cui faccio parte- non possono ‘non fare i conti’ con dolori cagionati ai propri figli. Se tu da padre ‘hai più consuetudine’ con altri o frequenti -facendoli persino entrare in casa-  gentaglia affine a infamita` genetica e insolentisci un qualunque figlio (il quale ha tanto subito), altro non sei che paragonabile al concime della terra. Insomma una…

D:Ma lei fa sempre così? Continua ad utilizzare termini di paragone ‘coloriti’ e non si ferma innanzi a nulla?

R: Mai! Me lo ha insegnato mia nonna, la quale mi voleva un bene dell’anima e mi ha cresciuto in barba a chiunque si opponeva al nostro grande affetto. Lei rimane un esempio e mi ha lasciato un magistrale insegnamento, ovvero quanto mi hanno pure dato i grandi leaders democristiani.

D: È per questo che ha preso una tale pubblica posizione, in riferimento al pentitismo che però si è dimostrato utile per le indagini?

R: Ah sì, e per quali indagini? Per quelle avverse a Lillo Mannino? Finiamola con queste false narrazioni, utili soltanto a far fare effimera carriera a qualche ‘Procuratore piccolo piccolo’. Quanta ragione aveva, al solito, la buonanima di Francesco Cossiga. Ricordo la sua giusta, sferzante ed irritante ironia, allorquando disse :”questi magistrati che fanno resistenza e battaglia dalle trincee allocate dietro la loro comoda scrivania”. Li vedi intenti ad inquisisirti, scrutando la tua vita privata, gettandoti la croce addosso, ma solo nei confronti di chi decidono loro, ma non verso ciascuno che delinque veramente o sarebbe giustamente destinatario di accurati accertamenti preventivi. Già accurati accertamenti, dovuti, non foss’altro che per attitudini comportamentali, molto disdicevoli o per manifesta ‘declaratio’ dell’orgoglio di appartenere a famiglie malavitose.

D: Mi scusi, si riferisce ad Antonino Lo Giudice detto il Nano, ovvero il pentito?

R: Alt! Deve essere l’Autorita` Giudiziaria competente a definirlo e classificarlo quale pentito credibile. E per me lui e i suoi ‘famigli’ non sono altro che chiacchieroni, calunniatori e peggio ancora. Piuttosto, chi si accompagna con un Lo Giudice, qualsivoglia sia il nome, secondo i ‘costumi inquisitori attuali’ (da me sempre contestati, eppure utilizzati nei confronti di alcuni…ma non di tutti…evidentemente), dicevo in coerenza con i ‘costumi contemporanei’ (molto discutibili) allorquando si ha a che fare con gentaglia simile (e dico gentaglia in base alle inchiesta e alla progenie) si è ‘complici’. Cosa dire? Fate vobis gente e soprattutto, inquirenti, spicciatevi a fare uno più uno!

D:Perche lei ‘mena’ su di lui, cioè Lo Giudice?

R: E chi mena? Registro e denuncio storture! Ma cosa devo menare su uno che chiamano ‘nano’? (e lo è!).Poi chi sono i suoi ‘famigli’? Cosa fanno, chi frequentano? Se tutto tace qualcosa non torna o non dovrebbe tornare né a me, né alla pubblica opinione.

D: Ma lei si rende conto, assumendosene la responsabilità senza coinvolgere noi, di quanto dice e verso chi?

R: Certo! Mi assumo tutte le responsabilità. Io sono io e sono lo Stato. Altri che ‘convivono’ con certa gente o con i loro ‘famigli’ ne rispondessero pubblicamente, magari pure innanzi l’Autorita` competente, ovvero quella Giudiziaria.

D:Lasciamo questo argomento e parliamo di politica. Cosa vede all’orizzonte?

R: Vedo il ‘mio Cesa’ (per me più padre di mio padre) andare verso la ‘nuova Forza Italia’. Essa non sarà più ‘guidata da Alberto Sordi’ (con tutto il rispetto per il grande attore), ovvero mi riferisco ad Antonio Tajani. Difatti, qualora nessuno lo avesse compreso -Occhiuto e Cannizzaro compresi (saranno ‘unfit’, cioè ‘inadeguati’, a norma di traduzione, ovviamente?)- dicevo nel caso in cui non fosse chiaro quanto dico (e presto lo sarà!), ci divertiremo. Io ‘anticipo’ sempre i tempi, epperò a queste latitudini vi è poco da fare. Certamente, qualora si verificasse quanto dico -e si verificherà!- certe ‘Direttrici, insolenti, posticciatamente bionde o platinate e frigidamente fisiche e aconcettualistiche’- dedite ad insolente (et contra legem) censura, saranno indirizzate a ‘pulire le scale’ di qualsiasi manufatto dei miei luoghi. Ma io, comunque, rispetto le serve, perché come diceva Toto`…”la sera serve”.

D:Lei è veramente vendicativo…

R:Per nulla. Purtroppo è la vita che mi fa apparire, ingiustamente, tale. Non è colpa mia, semmai i ‘cattivi’ sono coloro i quali fanno i perbenisti, senza essere perbene. D’altronde succedeva così pure a Francesco Cossiga, il quale diceva cose serie e pur guardandosi bene chiunque nel denunciarlo, di sottecchi, a mezza bocca e sibilando a bassa voce, lo insolentivano. Costoro non avendo avuto mai argomenti pubblici da opporgli facevano in tal maniera e pure con me capita ciò. Ad ogni buon fine lui se ne fregava ed io anche!

D:La ringrazio, lei non si smentisce mai!

R:…e menomale. Tra l’altro so di essere nel giusto e di avere la coscienza a posto, quindi ciò mi basta e mi avanza. A cinquant’anni, cioè quanto sto per compiere, non mi tengo più nulla, anzi restituisco tutto, con gli interessi e senza fare sconti o saldi.