Mer. Nov 20th, 2024

Un dialogo tagliente e sarcastico rivela tensioni e dubbi sulla sincerità delle intenzioni di coloro che si oppongono all’audizione in Commissione Antimafia, mentre il protagonista si prepara a portare alla luce questioni di indagine discutibili e violazioni di trattati inte

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D: Le chiedo scusa, ma si rende conto che ha gettato scompiglio con la sua richiesta di audizione in Antimafia?
R: Se c’è scompiglio, evidentemente, è perché qualcuno o più di qualcuno, ha la coda di paglia. Una coda lunga quasi quanto quella di una nota stella. Poi, balza agli occhi che le stelle, in Parlamento, notoriamente si assuommano a cinque, come da simbolo e non per numero di personaggi importanti.

D: Allora al solito, lancia battute che nessuno le può contestare, almeno in Tribunale…
R: Posto che me ne fregherei altissimamente, lo sfottò siffatto è più tagliente, anche perché essendo alto al contrario di qualcuno (sarà componente illustre della Commissione medesima?), non ho bisogno dei tacchetti di rialzo nelle scarpe. Questa mia condizione di naturalezza e di non necessità finto estetica, nonché autenticamente ridicola, favorisce la circolazione sanguigna e l’ossigenazione del cervello.

D: Cosa potrà apportare ai Lavori della Commissione Antimafia la sua audizione?
R: In primis una testimonianza diretta, circa metodi di indagine discutibili e per di più sotto procedimento penale all’estero, ovvero in Libano, con cui abbiamo un vigente ed attivo Trattato Bilaterale. Le Autorità di Beirut non si sono mai sottratte ad ottemperarlo ed osservarlo. Possiamo dire la stessa cosa noi come Paese? Poi sono pronto a rispondere a tutti i quesiti, ma anche a porgerli io a mia volta? Perché atti giurisprudenziali e diplomatici, che dovevano essere recepiti, non hanno mai trovato ‘casa’ nel mio grottesco procedimento, nato dal nulla e che finisce nel nulla?

D: E se non si calendarizzasse la sua audizione?
R: Ne dubito! Significherebbe, al netto persino della riprova di un ostracismo nei miei confronti, che qualcuno -coda di paglia e tacchetti di rinforzo calzaturiero o meno- vorrebbe nascondere la polvere sotto il tappeto. Non lo consentiro` affatto e a norma di legge, in quanto io, anche con questo atto, sto rendendo un servizio al mio Paese, da Uomo di Stato quale mi considero. E che sono. Io si che lo sono!

D: Però può essere pure che qualcuno opponga un diniego, quindi…
R:…quindi la pubblica opinione ne sarà edotta e si farà un’ulteriore certezza delle mie ragioni. Do per scontato che qualche perbenista moralista osi ciò, ma siccome vige il principio che in democrazia si decide a maggioranza (e non mi riferisco a quella di Governo), sulla questione posta da lei adesso non incedo oltre. D’altronde io parlo con voi operatori dell’informazione, persino con le agenzie di stampa nazionali che riprendono le mie dichiarazioni. Poi, allorquando sarò a Beirut la prossima settimana, ho già la fila dei giornalisti che mi hanno chiesto un’intervista. Non solo libanesi se perc questo, anche i vostri e loro colleghi corrispondenti di testate europee, parigine e tedesche in primis. Senza contare quelle di pertinenza anglosassone, ovvero americane e inglesi. Non appena usciranno gli articoli, avrò premura di inviarglieli, così come ho fatto in passato. Sa? La vanità esiste! E poi, parimenti a quanto si direbbe in francese…’ça va sans dire’.

D:Come la percepiscono, secondo lei, all’estero questa vicenda?
R: In modo raccapricciato. Per me è persino più grave del Watergate che travolse il miglior Presidente USA, cioè Richard Nixon. La vicenda in corso, con questa smania psicotica di dossieraggio per fini non liceamente investigativi, bensì ricattatori e sovversivi, mina le fondamenta del contesto di convivenza, nel rispetto della legge e della Costituzione, proprio dal punto di vista del contesto di convivenza nazionale. Nulla di nuovo per me, poiché l’ho capito e l’ho vissuto, dal 1992 ad oggi. Per via neogiacobina e manetterista, sono stati abbattuti Governi, spazzata via la nostra classe dirigente (non solo quella politica fondata sulla DC e dei suoi alleati laici), ma si è anche cambiato, più volte il corso della storia, scaturito da libere elezioni. Il tintinnar di manette, non ha risparmiato, persino i genitori di un ex Presidente del Consiglio (mi riferisco al mio amico Matteo Renzi, che si è visto arrestare padre e madre, salvo poi, dopo anni, ritrovarseli, naturalmente assolti); e che dire della moglie del Ministro della Giustizia in carica nel lontano 2008? Sto parlando di altri due cari amici, cioè Clemente e Sandra Mastella. O del mio Arnaldo Forlani, galantuomo come pochi, il quale ha subito un’onta ingiusta, ovvero quella dei servizi sociali. Per non ricordare poi, l’insulsa (e falsa) leggenda metropolitana, del bacio di Andreotti con Riina. E di Craxi? Ne vogliamo parlare? Costretto ad un ingiusto esilio, con il dileggio circa il suo status di riparato, senza vedersi riconosciuta neanche la dignità della malattia che realmente aveva. Roba da barbarie, a cui io non piego la testa, né mi giro dall’altra parte!