Vincenzo Speziali: “La politica è sentimento! Rappresento una comunità a cui intendo dare dignitosa cittadinanza. Bovalino? Il sogno e il paradiso”.
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Vincenzo Speziali, è la vera sorpresa -per lui positiva- del sondaggio, che EMG DIFERENT, di Fabrizio Masia, ha condotto sui leaders politici calabresi. Democristiano di lungo corso (già ultimo Delegato Nazionale della DC guidata dal suo mentore, Arnaldo Forlani, di cui è il pupillo), è instancabile nell’impegno politico. Speziali, d’altronde, è uno che già all’alba si alza (al pari di Cossiga e Andreotti, con i quali, ama ripetere è, veramente cresciuto), perciò comincia la sua giornata, facendo il giro delle telefonate, tra ‘colleghi’, dirigenti di Partito (anche altrui, non solo i suoi!) e giornalisti.
Una rete di relazioni invidiabile, ovunque, sia a livello locale, che nazionale e pure all’estero.
Non è un mistero per nessuno, perché risulta un assiduo del ‘jet set’, persino di quello internazionale, come abbiamo notato durante la visita di Sua Altezza Serenissima, il Principe Alberto di Monaco. Poi, vi sono Sua Altezza Reale il Principe Emanuele Filiberto di Savoia, oppure Elkann, così come tanti altri. Per tali motivi, è amabilmente ‘coccolato’ dalla nobiltà di mezza Europa, già da prima del matrimonio, con la bellissima Principessa Joumana Rizk.
Punti deboli, non ne ha, anzi quasi sfrontatamete, con il suo impareggabile gusto per la battuta e l’autoironia, parla non solo degli altri, ma di se stesso in primis.
Persino le vicende del suo passato le tratta con dissacrante fare scherzoso -“come vede, sono al pari di Andreotti, Craxi, Forlani, Mannino e tanti altri, quindi sono sullo stesso piano e forse, per le assurdità ricevute, persino più importante di loro. Pensi un po` a quante baggianate abbiamo dovuto assistere. Cosa vuole che le dica? Mi hanno fatto un maxi spot elettorale, per di più gratuito e se per questo, ho (in virtù di ciò) acquistato un requisito fondamentale e una medaglia al valor civile. Chi si trova come noi, in un ingiusto e apocrifo ‘girone infernale’, non è solo vittima, bensì è a capo di una Resistenza, come lo furono i partigiani. Ovviamente i partigiani Democristiani, che erano la maggioranza”- e il tutto lo ribadisce a piè sospinto, replicando il concetto all’infinito e subliminandolo con una risata vigorosa e contagiosa.
D: Allora, è contento del risultato di questo sondaggio?
R: Si, pure se la mia vanità -che vanità non è!- non si appaga così facilmente. Un simile appagamento lo può trovare in qualcun altro. Se vuole le faccio degli esempi. Veda lei.
D: Veramente, avrei un po’ di timore a chiederglielo, ma cerco di farmi forza…
R: E perché mai? Parliamo, se vuole, in modo soffuso, oserei dire quasi affettuoso. In fondo, se un ‘Aldo Fabrizi’ autoctono e contemporaneo, è giunto appaiato a me, dovremmo dargli un bel premio. Poi è anche vero come il premio dovrebbe parteggiarlo con il sottoscritto, se non altro a metà, perché sono stato io a lanciarlo in un agone da vetrina ‘massmediologica’ -cioe`le elezioni a Catanzaro, quando nessuno lo voleva- perciò qualcosa gli ho insegnato. Aggiungo anche, che se io l’ho lanciato, è stato solo per ben ‘manipolarlo’, a favore di un altro, cioè Fiorita e me ne pento sia per la città di Catanzaro -che non merita questa fallimentare Amministrazione- sia perché alla fine l’ ‘Aldo Fabrizi’, pensa di essere un politico di razza, alla stregua dei puledri, mentre è un ronzino. Se vuole, posso continuare a fargli da mentore, ma le regole di ingaggio le stabilisco io e per tempo. A lui non resterebbe altro che accettarle. Come al solito.
D: …mi sono già pentito…
R: Alt! La prego, tenga ben in mente ciò che le dico, ovvero che per quanto sia banalmente realistico, se ci pensa bene, è proprio così!
Difatti, vi sono due tipi di persone che cambiamo idea. I Primi si rifanno a San Paolo, la cui strada della sua folgorazione è adiacente al mio balcone di casa a Beirut, poiché si affaccia sulla ‘Via di Damasco’ (si chiama proprio in questo modo). I secondi, invece, a Tommaso Buscetta. Siccome non ho velleità da pentito, preferisco -in ossequio al mio credo cattolico, sinceramente sentito- rifarmi al Santo di Triso, cioè San Paolo per l’appunto, il quale a mio avviso era il più politico degli Apostoli e senza saperlo ha rappresentato il ‘Doroteismo DC’, ante litteram. Altrimenti, lui, che nemmeno aveva mai conosciuto Nostro Signore, non si spiega come sia potuto divenirne Discepolo.
D: Adesso si mette a fare pure il Teologo?
R: Ne avrei tutte le competenze. Diciamo che sono pratico di Teologia…anzi, ho inventato, la Teologia Democristiana. Non le pare?
D: C’è una cosa che balza agli occhi di chi ha studiato questo sondaggio, cioè che lei è riuscito ad entrare in una ‘griglia’ di persone che hanno tutti incarichi istituzionali, mentre la sua figura è l’unica ad esercitare un ruolo eminentemente politico. infatti è il Segretario Regionale di un Partito. Come lo spiega?
R: Premesso che la politica al pari del mare, prima o poi, presto o tardi, si riappropria sempre dei suoi spazi, qui c’è ben altro su cui riflettere. È vero, al momento -dico al momento e poi si vedrà, ma forse financo presto!- dicevo al momento, non ho incarichi istituzionali, però rappresento, prima ancora che un Partito (per di più in fase di divenire costituente), uno che incarna la politica. Poi, diciamocelo francamente, io sono colui il quale sta cercando di non fare disperdere una storia ideologica, culturale, sociale e di appartenenza politica meravigliosa, la più bella del Novecento (con buona pace dell’impostazione sul secolo breve), perciò mi trovo a rappresentare con orgoglio, decoro, credibilità e dignità, una comunità, cioè quella dei democristiani, ai quali devo dare casa e cittadinanza. Mia moglie e i miei figli, pagano prezzi altissimi per questo motivo, epperò io vado avanti su questa strada, in quanto è un obbligo morale, un impegno civile, persino rischioso, poicheci può essere sempre un qualunque 'sovversivo e mistificatore', annidato in qualche anfratto giuresprudenziale, pronto a tentare di rifilarmi un qualsiasi 'tiro mancino' (sappia, comunque, che la gente reagirebbe ed io, come da sondaggio, non sono solo, né in Italia, né all'estero!). In ogni modo, premesso ciò e con l'aiuto di Dio Onnipotente (a cui mi rifaccio ogni giorno, nella mia vita laica e di credente) sono sempre attestato sulla massima di un grande Papa, cioè Pio XI°, il quale nel firmare l'enciclica 'Mit Bennender Sorge' -cioe
quella contro il nazismo- ebbe a dire, testualmente, “Nessuno ha il diritto di essere vile nel tempo che vive”. Io poi tutto sono, tranne che pavido o infigardo. Non potrei mai esserlo, persino per un fatto genetico. Sono figlio di mio padre e gli somiglio moltissimo. In tutti i sensi e ne sono orgoglioso!
D: Mi scusi, ma con tutte le sue amicizie, lei ha una vita intensa, così come sono intensi i suoi affetti. Abbiamo visto nei nostri studi il rapporto con sua moglie. Ci parla della sua vita privata?
R: Non metto in piazza gli affetti, i quali non si smerciano un tanto al chilo. È una questione di pudore e di stile. Poi, mi rendo conto che lo stile -come il pudore, qualcuno lo ha e altri no. Le dico solo che un cafoncello di provincia, un parvenu sociale -non dico se per il momento o meno, assiso su qualche strapuntino, epperò ‘sgraziato’ sotto molti aspetti- mi contestava di non essere uno dei personaggi dei miei amici Vanzina. Ecco, la classe non è frittole (le quali, per altro, mi piacciono!), semmai caviale (che adoro pure). Mi trovo a sopportare queste cafonate sui ‘Tre Colli’ (di cui i cittadini non sono responsabili), ma essendo estemporaneità effimere di qualche singolo sprovveduto, si ascrivono ad un tempo – ovviamente decadente- quindi limitato e velocemente circoscritto. Di tal costui e simili, non rimarrà traccia nella storia. Men che mai di quella politica!
D: Lei, ha sempre amato la politica, così come la sua origine. Non nasconde mai né l’uno né l’altra. Dimostra coerenza pure in ciò, quindi vorrei chiederle una cosa specifica, proprio circa Il suo amore per Bovalino (cosa notoria): da esponente nazionale e con la sua grande esperienza internazionale, per di più con il suo bagaglio di conoscenza e conoscenze, potrebbe candidarsi Sindaco del suo paese?
R: Io sono figlio di Bovalino e avrei grande onore nel rappresentare questa municipalità. Per Bovalino, insulsi figuranti che calcano le scene di un proscenio decadente, mi hanno destinato attacchi razzisti. Per la precisione mi riferisco a qualche becero Consigliere Comunale di Catanzaro, che fa il ‘reggicoda’, giammai politica. Anzi assomma il suo essere ‘leguleio’ con incarichi nella struttura di un Consigliere Regionale. Non mi lamento, semmai rinnovo il mio orgoglio di essere parte della storia di questo stupendo paese. Ciò premesso, ribadisco quanto ho sempre detto, ovvero per me, pur amando Catanzaro ed essendogli grato di avermi accolto e di avere molti dei miei attuali amici -sin dall’infanzia- Bovalino rimane sempre Bovalino, cioè il sogno e il paradiso. È casa mia, sono le mie radici, ho un amore incondizionato e disarmante, anzi, sento ed avverto che vengo ricambiato. Se tutto questo non lo si comprende, allora non mi si conosce, epperò la politica è pure e soprattutto sentimento!