Nella mattinata odierna i militari della Compagnia Carabinieri di Villa San Giovanni hanno tratto in arresto due diciassettenni, originari rispettivamente di Reggio Calabria e Scilla, in esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misura cautelare di collocamento in I.P.M., emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria, in relazione al reato di rapina aggravata in concorso.
L’attività d’indagine, condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Villa san Giovanni, coordinati dal Dott. Santo Melidona, P.M. della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria, erano partite nelle fasi immediatamente successive alla rapina a mano armata avvenuta nella serata del 26 novembre 2018. Obiettivo dei malviventi il negozio di oreficeria di Ivana Battaglia, sito in Villa San Giovanni. Due individui con il volto coperto da passamontagna, di cui uno armato di pistola, avevano fatto irruzione all’interno dell’esercizio e, dopo aver minacciato di morte con l’arma un apprendista orafo, si erano impossessati di numerosi gioielli e preziosi.
Le attività investigative, condotte dalla Sezione Operativa della Compagnia Carabinieri di Villa San Giovanni, con la collaborazione della Stazione Carabinieri di Villa San Giovanni, sono state avviate dalla fase di sopralluogo sulla scena del crimine nell’immediatezze dell’evento criminoso ed hanno consentito di raccogliere inconfutabili elementi di reità nei confronti dei due minorenni. Gli inquirenti hanno così ricostruito nella loro interezza le modalità operative di consumazione del reato. In particolare, i due hanno fatto irruzione all’interno dell’esercizio, entrambi con il volto travisato da passamontagna. Quindi, uno dei due prevenuti, armato di pistola, dopo aver scarrellato l’arma ed averla puntata alla testa di un apprendista di quell’oreficeria, gli intimava, pena la morte, di consegnare tutto l’oro. Così, i due malviventi si impossessavano di preziosi e gioielli, del valore di circa 10.000 euro, e fuggivano a piedi per le vicine strade cittadine.
I carabinieri hanno successivamente posto in essere una meticolosa analisi dei filmati di videosorveglianza di alcuni esercizi commerciali poco lontani dall’oreficeria ed hanno altresì condotto una celere ed esaustiva indagine tecnica, le quali hanno consentito di restringere il numero dei sospettati. Sono state quindi eseguite mirate perquisizioni personali e locali a carico dei prevenuti, le quali fornivano esito positivo, in quanto venivano rinvenuti gli indumenti da loro indossati durante la perpetrazione dell’azione delittuosa, altresì riconosciuti dall’apprendista orafo, nonché una pistola a salve marca Fiocchi, modello Defence 380, tutto sequestrato e debitamente repertato.
Il G.I.P., dunque, reputando congruo il quadro accusatorio e sussistenti le esigenze cautelari, ha accolto la richiesta formulata dalla Procura della Repubblica per i minorenni, disponendo che i due giovani fossero condotti in un istituto di custodia, a disposizione dell’autorità giudiziaria.
L’attività d’indagine, condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Villa san Giovanni, coordinati dal Dott. Santo Melidona, P.M. della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria, erano partite nelle fasi immediatamente successive alla rapina a mano armata avvenuta nella serata del 26 novembre 2018. Obiettivo dei malviventi il negozio di oreficeria di Ivana Battaglia, sito in Villa San Giovanni. Due individui con il volto coperto da passamontagna, di cui uno armato di pistola, avevano fatto irruzione all’interno dell’esercizio e, dopo aver minacciato di morte con l’arma un apprendista orafo, si erano impossessati di numerosi gioielli e preziosi.
Le attività investigative, condotte dalla Sezione Operativa della Compagnia Carabinieri di Villa San Giovanni, con la collaborazione della Stazione Carabinieri di Villa San Giovanni, sono state avviate dalla fase di sopralluogo sulla scena del crimine nell’immediatezze dell’evento criminoso ed hanno consentito di raccogliere inconfutabili elementi di reità nei confronti dei due minorenni. Gli inquirenti hanno così ricostruito nella loro interezza le modalità operative di consumazione del reato. In particolare, i due hanno fatto irruzione all’interno dell’esercizio, entrambi con il volto travisato da passamontagna. Quindi, uno dei due prevenuti, armato di pistola, dopo aver scarrellato l’arma ed averla puntata alla testa di un apprendista di quell’oreficeria, gli intimava, pena la morte, di consegnare tutto l’oro. Così, i due malviventi si impossessavano di preziosi e gioielli, del valore di circa 10.000 euro, e fuggivano a piedi per le vicine strade cittadine.
I carabinieri hanno successivamente posto in essere una meticolosa analisi dei filmati di videosorveglianza di alcuni esercizi commerciali poco lontani dall’oreficeria ed hanno altresì condotto una celere ed esaustiva indagine tecnica, le quali hanno consentito di restringere il numero dei sospettati. Sono state quindi eseguite mirate perquisizioni personali e locali a carico dei prevenuti, le quali fornivano esito positivo, in quanto venivano rinvenuti gli indumenti da loro indossati durante la perpetrazione dell’azione delittuosa, altresì riconosciuti dall’apprendista orafo, nonché una pistola a salve marca Fiocchi, modello Defence 380, tutto sequestrato e debitamente repertato.
Il G.I.P., dunque, reputando congruo il quadro accusatorio e sussistenti le esigenze cautelari, ha accolto la richiesta formulata dalla Procura della Repubblica per i minorenni, disponendo che i due giovani fossero condotti in un istituto di custodia, a disposizione dell’autorità giudiziaria.
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