Mar. Lug 16th, 2024

Normative concernenti la riforma del settore

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Il MIMIT ha voluto incontrare in videoconferenza le associazioni di categoria nel processo di riforma del settore carburanti, per il quale da inizio anno è dedicato un tavolo tecnico a cui stiamo partecipando attivamente.

La finalità dell’incontro è stata aggiornare sulle iniziative normative che il ministero intende mettere in atto per agevolare la transizione verso carburanti ecosostenibili che coinvolge l’intera filiera di distribuzione.

Il disegno di legge presentato, seppur ancora in stato embrionale, ha messo a fuoco le criticità da affrontare recependo, almeno in parte, le proposte delle associazioni, tra cui le nostre, recapitate nei giorni scorsi in seguito alle audizioni presso la X Commissione Attività Produttive.

Il ddl si articola in due capi: il primo riguarda la riforma del regime autorizzatorio e interventi di razionalizzazione dei rapporti contrattuali ed economici tra titolari degli impianti e gestori; il secondo si concentra sull’ammodernamento della rete nell’ottica della progressiva decarbonizzazione del settore trasporti.

Si prevedono semplificazioni per la creazione di nuovi punti di rifornimento per auto elettriche nonché contributi a fronte delle spese per implementare le infrastrutture di ricarica elettrica e per azioni di risanamento ambientale (bonifiche) per convertire le stazioni di rifornimento.

È stata inoltre annunciata l’interoperabilità delle banche dati Osservaprezzi (MIMIT), Anagrafe Carburanti (MASE) e Banca dati delle licenze e autorizzazioni (ADM) al fine di prevenire e combattere la criminalità organizzata.

Pur giudicando positivamente quanto proposto nel ddl dal Ministero, riteniamo che non siano stati centrati alcuni punti fondamentali da tenere in considerazione nel processo di riforma.

Innanzitutto, come sottolineato da Ferruccio Schiavello – Coordinatore Nazionale AsNALI Settore Energia – nel suo intervento, “piu che intervenire sul regime autorizzatorio con nuove regole, occorre dare un taglio ancor piu netto alle aperture dei nuovi punti vendita, concentrando gli interventi alla conversione degli stessi e, ove ciò non sia possibile, prevedendo adeguati strumenti per l’uscita dei gestori degli impianti da chiudere”. “A tal fine – continua Schiavello – occorre chiarire il concetto di efficienza per designare quali impianti convertire e quali destinare a chiusura, in quanto il mero criterio di erogato, soprattutto in zone montane, non riflette la realtà dell’economia locale”.

In secondo luogo, è fondamentale combattere la criminalità con ogni mezzo a disposizione. “L’interoperabilità delle banche dati è sicuramente uno strumento importante, ma quello che serve realmente è la vigilanza attiva sul territorio e, torno a ripetere, limitare al minimo le nuove aperture in quanto il più delle volte si tratta di sistemi per ripulire denaro sporco”.

Infine, sarebbe importante prevedere interventi per regolarizzare la contrattualistica che ad oggi vede il gestore alla mercè delle compagnie. A conclusione del suo intervento Schiavello in proposito ha ribadito la necessità di “prevedere delle forme di contrattazione da applicare indipendentemente dagli accordi che le varie sigle possano prendere con i proprietari. Su questo punto è bene chiarire da subito che si deve procedere a tavoli plenari, non come fatto finora incontri di serie A, dove vengono prese decisioni, e incontri di serie B in cui si procede ad una mera resocontazione di quanto stabilito”.

Ufficio Stampa

                                                                                                                             As.N.A.L.I.

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