Domani la maggior parte dei consiglieri comunali rassegnerà le dimissioni. La città tornerà al voto la prossima primavera. Decisiva l’accelerazione di Mangialavori. Il Pd mantiene la linea fissata negli ultimi mesi
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Domani, a meno di improbabili e clamorosi colpi di scena, finirà l’esperienza del sindaco Costa alla guida del Comune di Vibo Valentia. Oltre ai “Liberali per Vibo”, il gruppo che finora aveva sempre sostenuto il primo cittadino, hanno annunciato le dimissioni contestuali altre forze di opposizione, tra cui Pd, “Progressisti per Vibo” e “Vibo unica”. La gran parte dei consiglieri comunali si presenteranno domattina a Palazzo Razza per formalizzare il loro passo indietro e decretare ufficialmente lo scioglimento dell’assise comunale. Vibo, dunque, si appresta a tornare al voto la prossima primavera.
L’accelerazione della crisi è avvenuta venerdì, quando il senatore Giuseppe Mangialavori – principale “azionista” della maggioranza – ha chiesto al sindaco le dimissioni: «Ritengo definitivamente conclusa questa esperienza amministrativa». Una presa di posizione decisa e determinata dalla «situazione di stallo senza via d’uscita in cui versa questa consiliatura».
Mangialavori, a dicembre, aveva “ritirato” dalla giunta gli assessori che fanno parte della sua area per favorire la creazione di una nuova maggioranza in grado di sostenere Costa. Ma il sindaco non aveva proceduto con il rimpasto dell’esecutivo né era riuscito a trovare i numeri a sostegno del suo programma di fine mandato.
Lo stesso Mangialavori, dopo il consiglio comunale che ha di fatto lasciato invariata la situazione, ha infatti stigmatizzato le mosse delle forze d’opposizione, «che non intendono sostenere il sindaco ma che, al tempo stesso, non vogliono la fine anticipata di questa consiliatura». E così lo strappo è diventato inevitabile: «La città non può più aspettare». Ne è conseguito un ultimatum a Costa: «Invito il sindaco a fare un passo indietro e a dimettersi. Nel caso in cui questo non dovesse avvenire al più presto – e visto che le opposizioni hanno dimostrato di non voler compiere questo passo – martedì prossimo i consiglieri che fanno parte della mia area politica si vedranno costretti a presentare le loro dimissioni dall’assise comunale».
L’“invito” di Mangialavori ha però trovato la secca opposizione di Costa, che ha da subito comunicato la sua ferma intenzione di non dimettersi. A chiudere la pratica ci hanno allora pensato, ieri, i “Liberali per Vibo”, il gruppo che si riconosce nelle posizioni del senatore: «A questo punto, vista l’ostinazione del primo cittadino, non intendiamo aspettare fino a martedì per compiere il passo che avevamo prospettato. Pertanto, lunedì mattina saremo in consiglio comunale per rassegnare le nostre irrevocabili dimissioni. Invitiamo perciò tutti i rappresentanti delle altre forze politiche che condividono la nostra stessa posizione a fare altrettanto e a presentarsi insieme a noi in municipio per mettere la parola fine a questa consiliatura».
Invito prontamente raccolto da “Progressisti” («nota la nostra disponibilità a rassegnare contestualmente le dimissioni») e “Vibo Unica”, con l’aggiunta, quasi scontata, del Pd: «Non può che essere questa la posizione del gruppo che, sin dall’inizio, avendo proposto la mozione di sfiducia, era ed è convinto che questa esperienza amministrativa dovesse finire prima possibile».
Non sembrano dunque esserci i margini per un ribaltamento: da domani Costa non sarà più sindaco.