Sedici condanne e solo quattro assoluzioni, così si è concluso il processo con rito abbreviato per l’organizzazione che avrebbe voluto fare della periferia sud di Catanzaro una nuova Scampia, una piazza di spaccio dove trovare qualsiasi tipo di sostanza stupefacente.
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La pena più pesante, 16 anni di carcere, è stata inflitta dal gup Claudio Paris a Ignazio Catalano e Domenico Falcone. Condannati anche Luigi Attinà 9 anni; Fabio Di Marino 8 anni; Sebastiano Donnemma 10 anni; Rosario salvatore Fera 9 anni e 10 mesi; Anthony Fiorentino 2 anni 8 mesi e 11.556 euro di multa, Alex Frongia 15 anni e 1.400 euro di multa; Giuseppe Manuel Gesualdo 2 anni e 4.200 euro di multa (per lui il gup ha disposto la sospensione condizionale della pena e la non menzione); Alessandro Granato 8 anni; Leye Kane 13 anni; Sebastiano Pelle 10 anni; Francesco Pizzata 9 anni; Vincenzo Procopio 9 anni; Davide Voci 10 anni; condannato a 9 anni anche il collaboratore di giustizia Santo Mirarchi.
Le assoluzioni piene hanno invece riguardato Maurizio Abbruzzese (perché il fatto non sussiste), Francesco Alex Niciforo, Paolo Cara e Gigino Paone (per non aver commesso il fatto). Il collegio difensivo era composto dagli avvocati Nicola Tavano, Maria Aiello, Alessandro Guerriero, Emanuele Papaleo, Saverio Loiero, Vincenzo Cicino, Salvatore Staiano e Gregorio Viscomi.
L’inchiesta “Passo di Salto” il 20 febbraio 2018 ha colpito il gruppo che, secondo l’accusa, avrebbe gestito quasi in regime di monopolio lo spaccio di stupefacenti in viale Isonzo.