Mar. Lug 16th, 2024
Resta l’obbligo di individuare una discarica
 

«Non è ravvisabile la prospettata irreparabilità del pregiudizio, in quanto, se è indubbio che il nuovo calendario estivo di raccolta implica – pacificamente – un maggiore impegno organizzativo ed economico, non è stato offerto alcun elemento indiziario, né probatorio, in ordine alla concreta impossibilità, per l’appaltatrice, di espletare il servizio appaltato, pur non disponendo del Centro comunale di Raccolta». È quanto scrive il giudice Alessandro Rago, della sezione civile del Tribunale di Locri, nella sentenza con la quale ha rigettato il ricorso presentato da “Locride Ambiente Spa”, contro il Comune di Siderno, revocando “inaudita altera parte” il decreto del 25 luglio 2020.

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Locride Ambiente Spa aveva chiesto di ordinare, anche “inaudita altera parte”, al Comune l’immediata consegna del Centro di raccolta di località Pellegrina, o di altro sito equipollente, disapplicando nelle more il calendario estivo. Locride Ambiente, in sintesi, esponeva che: «la modifica unilaterale calendario estivo di raccolta effettuata dal Comune relativamente al periodo dal 15 giugno al 30 settembre 2020 (in difformità da quanto concordato dalle parti ed approvato con determinazione n 142 del 2 aprile 2019) cagionerebbe alla stessa un grave e imminente pregiudizio sotto il profilo operativo, economico e di immagine, in quanto – a suo dire – la raccolta differenziata sarebbe inattuabile senza la consegna, contrattualmente pattuita, del CCR, la cui gestione rivestiva un ruolo strategico dal punto di vista funzionale ed economico per l’espletamento del servizio appaltato».

Il giudice di Locri, pur ritenendo che «sul Comune di Siderno grava l’obbligo di consegnare il Centro comunale di raccolta all’impresa aggiudicataria, che ne ha contrattualmente assunto la gestione», in sintesi ha osservato «che, nella specie, non è ravvisabile la prospettata irreparabilità del pregiudizio». Il giudice ritiene che non sia stato offerto alcun elemento indiziario né probatorio circa l’impossibilità per Locride Ambiente Spa di espletare il servizio appaltato pur non disponendo del Centro di raccolta, posto che: «non è stato indicato il numero di mezzi e di addetti di cui attualmente si serve la società, né di quante ulteriori unità la stessa avrebbe bisogno per garantire l’esecuzione del servizio in base al vigente calendario estivo e, dunque, per ovviare al rischio di raccolta non continuativa o, peggio, di paralisi del sistema di raccolta». Tra le altre circostanze rilevate in sentenza si legge che: «non è stato allegato l’orario di apertura dell’impianto di conferimento e per quanto tempo dovrebbe essere giornalmente prolungato il servizio di raccolta». E ancora, «non è stata allegata né tantomeno provata l’entità dei maggiori costi che l’appaltatrice deve sostenere per rispettare il nuovo calendario di raccolta». «E’ stata soltanto allegata, ma non provata – scrive il giudice – la carenza di copertura economica indispensabile per fronteggiare la straordinaria e improvvisa variazione del calendario estivo di raccolta, sicché non vi sono elementi per affermare che, in tale ristretto arco temporale, la società Locride Ambiente S.p.A. non abbia la capacità economico-patrimoniale per implementare, temporaneamente ed eccezionalmente, il servizio (salvo agire successivamente in altra sede al fine di ottenere ristoro del danno eventuale patito)».

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