Sab. Ago 24th, 2024

E’ un medico giovane, il cardiologo Simone Ventra, ma è già considerato un “Mostro Sacro” nel proprio campo, per la propria eccellente professionalità ed esperienza. Al congresso veronese, assieme ad altri luminari della delicata branca medica, ha parlato delle ultime novità in merito all’impiego degli anticorpi monoclonali, ai fini della riduzione del rischio cardiovascolare. “Le malattie cardiovascolari – ha espresso il dottore Ventra –  rappresentano la principale causa di mortalità e invalidità nei paesi industrializzati. I principali fattori di rischio sono rappresentati da ipertensione, diabete, ipercolesterolemia, tabagismo. Molta attenzione” – ha specificato  – bisogna puntare sul colestrolo LDL (colesterolo cattivo) perché – ha marcato –  tanto più alto è il colesterolo LDL, tanto più alto è il rischio. Quando lo si abbassa si riduce il rischio di andare incontro ad eventi pericolosi. Non esistono – ha continuato il bravo cardiologo- dei valori assoluti di colesterolo normale, in quanto tanto più è alto il rischio individuale del paziente tanto più basso deve essere il colesterolo LDL (colesterolo cattivo). In pazienti che hanno già avuto un evento cardiovascolare (infarto ictus o arteriopatia agli arti inferiori) o in pazienti che hanno un profilo di rischio molto elevato i valori desiderabili di LDL dovrebbero essere inferiori a 55 mg/dl, fino a raggiungere valori inferiori a 40 mg/dl in pazienti che hanno recidive precocemente. Sono valori molto ambiziosi che erano  difficilmente raggiungibili fino a qualche tempo fa, ma oggi sono perseguibili grazie alle attuali terapie di associazione, statine ad alta intensità che riducono la produzione di LDL a livello epatico associate all’Ezetimibe che ne riduce l’assorbimento a livello intestinale. Nei pazienti a rischio più elevato è inoltre possibile utilizzare da qualche anno una nuova categoria di farmaci rappresentata dagli anticorpi monoclonali anti CpsK9 che hanno dimostrato ridurre in maniera straordinaria i livelli di colesterolemia LDL e quindi ridurre significativamente il rischio.  Una delle peculiarità è che vengono somministrati sotto cute una volta ogni 15 giorni e sono perfettamente tollerati dal paziente. A breve – ha concluso Simone Ventra – sarà possibile utilizzare in Italia anche un nuovo farmaco, l’acido Bempedoico. E siamo anche in attesa di un ulteriore nuovo farmaco l’Inclisiran frutto della tecnologia della Rna-interference somministrabile per via iniettiva una volta ogni 6 mesi”.

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