Mar. Lug 16th, 2024

Al centro della querelle, portata anche in Consiglio comunale, l’insediamento del nuovo parroco

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Di Teresa Cosmano

L’insediamento del nuovo parroco di Varapodio, al centro della polemica apertasi tra il sindaco Orlando Fazzolari ed il vescovo Francesco Milito, approdata perfino in Consiglio comunale. Tutto ha avuto inizio all’indomani della cerimonia di insediamento del nuovo parroco don Gaudioso Mercuri, alla quale l’Amministrazione comunale varapodiese ha partecipato, ma senza il coinvolgimento che il primo cittadino si sarebbe aspettato. Un comportamento che il sindaco ha definito irriguardoso e che ha voluto evidenziare in una missiva allo stesso vescovo.

«Nonostante l’Amministrazione comunale avesse dato comunicazione della partecipazione di tutti i suoi componenti e della volontà di donare una targa ricordo – scrive Fazzolari – innanzitutto mi sono dovuto preoccupare personalmente di recuperare qualche sedia all’interno della Sacrestia per far accomodare i consiglieri comunali. Ma la lamentela riguarda ben altro. Anche se ci troviamo all’interno di una Chiesa, non significa che dobbiamo stravolgere le regole della civile convivenza e far parlare chi ci è più simpatico in luogo del rappresentante del popolo. La mortificazione più grande però, è stata riservata al sottoscritto alla fine della celebrazione, quando ho comunicato al cerimoniere che avrebbe dovuto consegnare la targa ricordo che era stata coniata per immortalare l’importante evento, al nuovo parroco, e nonostante l’annuncio, sia il vescovo che i sacerdoti sono andati via. La targa è stata consegnata ugualmente, ma senza microfono e con pochi intimi». Il sindaco ha concluso la lettera, chiedendo spiegazioni al vescovo in merito a tale comportamento.

Per tutta risposta il presule, ha risposto a Fazzolari che «il rito liturgico dell’immissione canonica di un nuovo parroco prevede solo due interventi: di un rappresentante della comunità e del sacerdote. Eventuali doni possono essere presentati dopo la celebrazione eucaristica. Della sosta con Lei non sono stato informato né prima della celebrazione, né a conclusione. Quale motivo contrario avremmo potuto avere, io e i sacerdoti, nel non soffermarci per l’atto di cortesia? Nessun motivo recondito, né riserve intenzionali sull’accaduto, per cui quanto ho esposto resta l’unica vera spiegazione da dare in sede istituzionale».

Una risposta che non ha soddisfatto il primo cittadino di Varapodio, il quale ha ribattuto al vescovo con una seconda lettera, dicendosi stupito delle parole di monsignor Milito, «perché, non solo non risponde alle domande legittime che sono state poste con la precedente missiva, ma tende a glissare tutta la questione, citando il rito liturgico come spiegazione di tutto l’accaduto. Le faccio presente che ho partecipato a ben sei insediamenti di nuovi parroci, con la presenza di tre vescovi diversi, ed in cinque occasioni precedenti ho sempre portato il saluto della comunità di Varapodio, consegnando anche un omaggio a nome dell’Amministrazione comunale. Quindi, a meno che non siano intervenuti cambiamenti dettati dal Santo Padre, che a tutt’oggi non ho visto e letto da nessuna parte, mi sembra che il rito sia sempre lo stesso. Sono cambiati, invece, il Parroco uscente ed il Vescovo, per cui, non ho potuto portare il saluto della comunità parrocchiale, perché entrambi non avete voluto! La domanda che mi sono posto e che tutta la comunità di Varapodio si è posta è, perché? Al Parroco uscente era stato comunicato che l’Amministrazione comunale sarebbe stata presente in forma ufficiale e che avrebbe portato, in segno di benvenuto, al nuovo Parroco, una targa ricordo. Tale desiderio ci è stato negato! La mia domanda non ha trovato nessuna risposta, per cui ritengo di poter dire che non c’è peggiore sordo di chi non vuole sentire. La questione sarà trattata nel prossimo consiglio comunale che sarà convocato nei prossimi giorni».

Così come annunciato, il sindaco ha difatti convocato il civico consesso, in seduta straordinaria, con un solo punto all’ordine del giorno, quello appunto relativo all’“Informativa del sindaco”, circa la querelle scoppiata tra lui ed il vescovo. Il Consiglio si è concluso con l’approvazione, sotto forma di delibera, della relazione del sindaco in merito alla vicenda.

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