Dom. Set 29th, 2024
A nurse prepares to inoculate volunteer Ilya Dubrovin, 36, with Russia's new coronavirus vaccine in a post-registration trials at a clinic in Moscow on September 10, 2020. - Russia announced last month that its vaccine, named "Sputnik V" after the Soviet-era satellite that was the first launched into space in 1957, had already received approval. The vaccine was developed by the Gamaleya research institute in Moscow in coordination with the Russian defence ministry. (Photo by Natalia KOLESNIKOVA / AFP) (Photo by NATALIA KOLESNIKOVA/AFP via Getty Images)

Sono state 39,4 milioni le terze dosi di vaccino anti-Covid somministrate in Italia, con un tasso di copertura dell’82,5% ma restano scoperte quasi 2,7 milioni di persone che possono riceverla subito, pari al 5,6% della platea con nette differenze regionali, dal 2,9% dell’Umbria al 10,6% della Provincia Autonoma di Bolzano; 5,65 milioni di persone senza terza dose non possono invece riceverla nell’immediato in quanto guarite da meno di 120 giorni, pari all’11,8% della platea con nette differenze regionali, dal 7,9% della Valle D’Aosta al 14,8% dell’Umbria. È quanto emerge dal nuovo monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe, con dati aggiornati al 4 maggio, rilevando, inoltre che la quarta dose “procede al rallentatore”: l’hanno ricevuta finora solo circa 383 mila persone, con ampie e “inaccettabili diseguaglianze regionali”. Le quarte dosi sono state somministrate a 133.491 immunodepressi in Italia con una copertura del 16,9% a livello nazionale e forti differenze regionali, che vanno dal 2,9% del Molise al 57,1% del Piemonte. Tra gli over 80, fragili (60-79 anni) e ospiti Rsa, invece, sono state somministrate 249.780 quarte dosi con un tasso di copertura nazionale del 5,6% e coperture regionali che vanno dall’1,6% della Calabria all’11,1% dell’Emilia-Romagna. “Nell’ambito di un generalizzato flop delle quarte dosi nelle persone immunocompromesse – commenta il presidente di Gimbe, Nino Cartabellotta – le inaccettabili diseguaglianze regionali dimostrano da un lato l’efficacia delle strategie di chiamata attiva, dall’altra l’immobilismo organizzativo della maggior parte delle Regioni”. Sono 6,89 milioni le persone di età superiore a 5 anni che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino, di cui 2,79 milioni hanno una temporanea protezione in quanto guariti mentre 4,10 milioni sono attualmente vaccinabili. Nella settimana 27 aprile-3 maggio si riduce ancora il numero di nuovi vaccinati: 5.982 rispetto ai 6.408 della settimana precedente (-6,6%). Nella fascia 5-11 anni, infine, sono state somministrate 2,56 milioni di dosi: 1.385.060 hanno ricevuto almeno 1 dose di vaccino, con un tasso di copertura nazionale al 37,9% e differenze regionali che vanno dal 20,6% della Provincia Autonoma di Bolzano al 53,7% della Puglia.

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