Mer. Lug 17th, 2024

Chiamata attiva ha funzionato poco.Finora immunizzati 38 milioni

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di Raffaella Silvestro

    

Per l’ obbligo vaccinale, vanno superate problematiche politiche ed operative. In Parlamento

probabilmente non ci sarebbero i numeri per approvarlo e bisogna

ragionare sulle sanzioni per chi non adempie all’obbligo”: a

fare il punto è Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione

Gimbe, alla trasmissione ‘L’Italia s’è desta’ su Radio Cusano

Campus.

Sull'obbligo, la prima problematica è politica, ragiona

Cartabellotta, “perché a mio avviso oggi i numeri in Parlamento

non ci sarebbero per farlo passare. Immaginare in questo momento

un obbligo di popolazione è molto difficile, perché bisogna

definire la contropartita e capire quali sono le conseguenze per

chi non vi adempie”. Quella che oggi è la libertà individuale di

non vaccinarsi, aggiunge, “quando si somma, finisce per limitare

le libertà altrui, con i cambiamenti di fascia di rischio delle

Regioni, ma anche per occupare posti letto ospedalieri.

Cerchiamo di ragionare in un’ottica di responsabilità civile,

come ha detto il presidente della Repubblica Mattarella”.

Cartabellotta rileva anche come la chiamata attiva (fatta dopo

la prenotazione volontaria) abbia funzionato poco perché “fatta

in maniera frammentata, ostacolata anche da problemi di privacy

a mio avviso inesistenti: il medico di famiglia non riesce a

risalire dagli archivi ai pazienti non vaccinati”.

Ad oggi “oltre 38 milioni di persone hanno completato il

ciclo vaccinale e poco più di 4.6 milioni hanno fatto una sola

dose – rileva Cartabellotta -. Il dato è sicuramente positivo,

tenendo conto anche che ad agosto c’è stata una flessione

importante per varie ragioni. Ci sono però più di 16 milioni

senza neanche una dose, dai quali bisogna sottrarre i 5 milioni

di bambini da zero a 11 anni”. Da un punto di vista

epidemiologico, quando c’è una fetta di popolazione che non può

essere vaccinata, conclude l’esperto, “non si può utilizzare il

termine di immunità di popolazione perché la fascia di non

vaccinabile è una sacca di circolazione virale”.

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