Il parlamentare de L’Alternativa attacca: «Il Governo ha preso per oro colato i dati elaborati e forniti dai produttori, su cui ripone una fiducia cieca che non ha fondamento»
Continua....
«Non c’è trasparenza sugli eventi avversi gravi correlati all’inoculazione dei vaccini anti-Covid né sul rapporto rischi/benefici nei bambini. Inoltre manca un dibattito obiettivo sulle prestazioni che questi vaccini dovrebbero fornire, soprattutto adesso. Il governo ha preso per oro colato i dati elaborati e forniti dai produttori, su cui ripone una fiducia cieca che non ha fondamento».
Lo denuncia il deputato di Alternativa Francesco Sapia, componente della commissione Sanità, che ha interrogato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, e il ministro della Salute, Roberto Speranza, per sapere «se non intendano assumere urgenti iniziative di competenza in modo che l’Ema renda disponibili i dati grezzi sugli studi concernenti i vaccini anti-Covid finora utilizzati».
L’iniziativa del parlamentare prende le mosse da una lunga intervista pubblicata da Il Fatto Quotidiano al ricercatore indipendente Peter Doshi, noto per le sue analisi scientifiche dei dati grezzi dell’antivirale Tamiflu, comprato per miliardi di dollari da diversi governi e infine, in seguito al lavoro dello stesso Doshi, declassato a semplice farmaco complementare dopo che il produttore Roche l’aveva dichiarato efficace contro l’influenza pandemica A (H1N1), cioè la febbre suina.
«La scienza – incalza il deputato di Alternativa – è neutrale per definizione, ma nel caso dei vaccini anti-Covid sono già emersi troppi interessi economici, sicché la logica del profitto prevale sull’etica scientifica, sulla forza della ragione, sul bisogno di chiarezza che in primo luogo dovrebbero avvertire gli enti regolatori ed il governo, al fine di assumere decisioni imparziali e corrette dalle quali dipende la vita di milioni di persone».
«Vedremo – conclude Sapia – se il governo italiano vorrà pretendere trasparenza sui dati grezzi dei vaccini anti-Covid o se continuerà ad ignorare questa esigenza e a tacciare di complottismo chi chiede tali documenti essenziali, che dovrebbero essere già pubblici».