Mar. Lug 16th, 2024

Secondo Barbuto e Taccone la direzione medica avrebbe “delegato” tutte le operazioni

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Resta sempre preoccupante l’emergenza a Locri. I positivi al Covid, ieri sono arrivati a 117, dieci in più del giorno precedente. A determinare l’ulteriore impennata avrebbe contribuito un focolaio scoperto in una casa di cura cittadina. Qui tra ricoverati ed operatori sanitari, 21 persone sono risultate positivi al tampone molecolare.

Intanto è esplosa una grave contestazione sull’avvio della somministrazione del vaccino all’ospedale di Locri, iniziata martedì scorso. Una falsa partenza, secondo il responsabile aziendale Fsi Antonio Taccone, e la segretaria territoriale dell’organizzazione sindacale, Emanuela Barbuto, caratterizzata da «inefficienza organizzativa e da una gestione clientelare». La denuncia è contenuta in una nota inviata alla Commissione straordinaria che amministra l’Asp reggina, al direttore sanitario aziendale e, per conoscenza, al prefetto di Reggio Calabria, alla direzione medica del presidio di Locri e al commissario ad acta della sanità regionale. A tutti loro i due dirigenti sindacali chiedono di adottare, «ognuno per la parte di propria competenza, i provvedimenti atti a sanare questa scandalosa situazione, il cui perdurare rappresenta una palese offesa nei confronti dei tanti operatori sanitari che con grande senso del dovere, scegliendo responsabilmente di vaccinarsi, si vedono invece costretti a subire tali inaccettabili discriminazioni». Barbuto e Taccone aggiungono che la Fsi «in assenza di rapidi provvedimenti si riserva ogni utile azione per far cessare l’indecorosa situazione».

Quel che l’organizzazione sindacale denuncia è «l’improvvisazione con cui si è dato avvio a una campagna di vaccinazione di tale importanza». Si punta il dito sulle «gravi inefficienze emerse in ordine alle modalità e ai criteri utilizzati per effettuare queste prime somministrazioni». Barbuto e Taccone evidenziano che la campagna vaccinale presso il nosocomio di Locri sarebbe partita «senza una seria programmazione e senza una adeguata informazione al personale sulla data e l’ora della somministrazione». Inoltre, sottolineano ancora, le vaccinazioni si sarebbero svolte «senza una cabina di regia in capo alla direzione medica di presidio la quale, in maniera irresponsabile, avrebbe lasciato la gestione e l’organizzazione a un infermiere, già dirigente sindacale che, avrebbe approfittato del ruolo di “organizzatore” che gli è stato conferito per garantire una “corsia privilegiata” agli amici ed iscritti a quel sindacato i quali, hanno ricevuto le prime dosi del vaccino a dispetto del personale non appartenente al “cerchio magico” che dopo aver inutilmente atteso è stato invitato a ripresentarsi nei giorni successivi perché le dosi erano terminate».

«Il vaccino – evidenziano i due dirigenti sindacali nel chiudere la nota – è un atto responsabile che non può e non deve essere oggetto di propaganda o proselitismo pertanto riteniamo grave e inaccettabile un uso strumentale e clientelare da parte di chi con inqualificabile comportamento ne approfitta per trarne un vantaggio».

fonte gazzetta del sud

SERVIZIO DI NICODEMO BARILLARO

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