Gent.ma Ministra,
Continua....
nella qualità di Presidente del Dipartimento Calabria dell’Associazione Nazionale Sociologi, ma prima ancora da Calabrese, quotidianamente impegnato nel mondo della Scuola e della formazione professionale, intendo condividere con Lei un sentimento di profondo disagio, vissuto soprattutto da moltissime famiglie, fortemente preoccupate per la qualità del futuro dei loro figli.
Purtroppo, nell’immaginario collettivo, sta passando l’idea che questa terra sia unicamente intrisa di criminalità e malaffare ed in tali ambiti, per le persone normali, non potrà esserci speranza. Sappiamo benissimo che non è così in quanto il pregevole lavoro svolto dalla Magistratura e dalle Forze dell’Ordine, quotidianamente impegnate a contrastare la micro e la macro criminalità, forniscono risultati straordinari e tale pensiero, nel tempo, è divenuto oggetto di costante confronto con i miei giovani discenti. Le operazioni giudiziarie, apprese quotidianamente dai media, oltre a rappresentare l’insieme dei risultati investigativi, portati a termine con successo dagli inquirenti, rappresentano una vera e propria conquista sociale tesa a restituire quell’entusiasmo indispensabile per poter occupare tutti gli spazi occupati abusivamente dai vari disegni criminosi. Riscontro però un crescente limite che, nel tempo, potrebbe continuare a rappresentare quell’interesse prioritario rappresentato dal continuo mutamento della criminalità. Alle Comunità interessate, oltre alla buona volontà occorrono i mezzi ed una maggiore crescita culturale tessuto sociale per potersi mettere in gioco. Sono cosciente che in questo momento sia il Governo sia il Suo Ministero ripone un’altissima attenzione per ciò che afferisce la salute degli Italiani a seguito del diffondersi del Corona virus. Mi perdoni l’esempio, seppur facendo mia la Vostra preoccupazione, la criminalità, da sempre, è stata per il Meridione e soprattutto per i propri giovani, un male peggiore del Covir-19. Se un virus pericolosissimo tiene il mondo con il fiato sospeso, ottenendo l’attenzione globale, sarebbe indispensabile iniziare a programmare per il futuro della Calabria un vero e proprio vaccino sociale, da somministrare in modo uniforme a tutte le fasce d’età per almeno 10 anni. Con deferente rispetto per il Suo lavoro, mi permetto di sottoporLe la seguente proposta, indirizzata rispettivamente agli adulti ed ai giovani:
- per gli adulti, lo svolgimento di percorsi formativi di almeno 150 ore annue per i moduli di Cittadinanza e Costituzione ed educazione ambientale. Tali attività potrebbero trovare sede presso i Centri Territoriali Permanenti (per le docenze potrebbero essere impiegati i percettori di Reddito di cittadinanza in possesso di Laurea);
- per gli studenti di ogni ordine e grado l’istituzione del tempo pieno e l’invio di insegnanti di potenziamento, portando la frequenza scolastica ad 8 ore giornaliere. Per le Scuole ad indirizzo professionale, l’istituzione per Legge dell’apprendistato retribuito, da svolgere almeno 3 volte a settimana con un monte orario minimo di 12 ore.
I percorsi sopraindicati, andrebbero praticati soprattutto nelle aree maggiormente esposte ai fenomeni di micro e macro criminalità ed in tutti quei territori dove le istituzioni hanno restituito ai Cittadini gli spazi per poter ricostruire il loro futuro nella Legalità.
Allo stato attuale lo scoramento e la sfiducia potrà incidere nel mondo degli adulti, ma non dovremo consentire ai nostri giovani di perdersi nel vuoto del loro futuro.
Grazie per la cordiale attenzione
Cittanova, 27 Febbraio 2020
Dr. Francesco Rao Presidente Dipartimento Calabria Associazione Nazionale Sociologi