In occasione della Giornata Mondiale in ricordo delle vittime della strada, l’Ing. Fabio Pugliese, Direttore Operativo dell’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”, ha voluto rendere omaggio alle 28 vite spezzate quest’anno su quella che, tristemente, è conosciuta come la “strada della morte”. I nomi, i volti e le storie di queste vittime non sono solo numeri, ma rappresentano famiglie distrutte, bambini privati dei genitori, giovani con sogni interrotti e comunità segnate da un dolore indelebile.
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Una scia di tragedie indimenticabili
Da Antonella e Domenico Romeo, Elisa Pelle e Teresa Giorgi, la cui scomparsa il 6 gennaio ha lasciato segni profondi a San Luca, fino alla perdita di Marco Pezzati, calciatore di 31 anni morto il 22 febbraio. Dai giovani Mattia Porto e Alessio Legato, il cui cuore donato ha salvato altre vite, al dott. Salvatore Mustara, medico di 44 anni, ricordato per la sua umanità durante i mesi più difficili del COVID-19. Ogni storia racconta non solo una perdita, ma anche il dramma di chi resta: figli, genitori, fratelli e amici che portano avanti un peso insostenibile.
Il tributo di Pugliese non dimentica neppure le vittime più recenti, come Assunta Migliazza, madre di tre bambine, e Pasquale Bruno, padre di quattro figli, tragicamente scomparsi a novembre. Le loro storie si uniscono a quelle di migliaia di altre persone che hanno perso la vita lungo questa strada, trasformandola in un simbolo di dolore e di rabbia.
La vera priorità: salvare vite
Pugliese sottolinea con forza un messaggio chiaro: mentre si discute della realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, non si deve perdere di vista quella che è la vera priorità infrastrutturale per la Calabria e per il Paese: l’ammodernamento della Statale 106. “Parlare del Ponte come priorità è immorale, falso e ingiusto,” afferma. L’appello dell’Organizzazione di Volontariato è chiaro: rendere la Statale 106 una strada sicura a quattro corsie con spartitraffico centrale, mettendo fine a una storia di oltre 15.000 incidenti, 25.000 feriti e almeno 1.000 morti dal 1996 ad oggi.
La speranza come motore del cambiamento
Nonostante il dolore che emerge dal suo tributo, Pugliese invita alla speranza, richiamando le parole di Papa Francesco: “Non lasciatevi rubare la speranza”. La sua organizzazione chiede alla politica un impegno serio e concreto, affinché la Statale 106 non sia più un luogo di tragedie, ma diventi finalmente una “strada della vita”.
Questo tributo non è solo un ricordo, ma un monito. Ogni nome, ogni storia raccontata da Fabio Pugliese è un grido per un cambiamento urgente, affinché nessuna famiglia debba più vivere il dramma di una perdita evitabile. È tempo di agire, per trasformare il dolore in speranza e la speranza in realtà.
Nel corso del 2024, la Strada Statale 106, tristemente nota come la “strada della morte”, ha visto la perdita di numerose vite. Ecco un elenco delle vittime, accompagnato da una breve descrizione:
- Antonella e Domenico Romeo, Elisa Pelle e Teresa Giorgi (6 gennaio): Quattro giovani di San Luca, la cui scomparsa ha lasciato un vuoto incolmabile nelle loro famiglie e comunità.
- Marco Pezzati (22 febbraio): Calciatore 31enne, la cui morte ha colpito profondamente la squadra del San Luca e la comunità di Scandicci in Toscana.
- Alfredo Aleardi (11 febbraio): Giovane di 32 anni, la cui perdita ha segnato profondamente la sua famiglia e i suoi cari.
- Mattia Porto (4 febbraio): Studente dell’Istituto Ipsia Barlacchi di Crotone, noto per il suo sorriso contagioso, scomparso nel “curvone della morte”.
- Alessio Legato (29 aprile): Deceduto dopo quattro giorni di agonia; i suoi organi sono stati donati, salvando altre vite.
- Dott. Salvatore Mustara (30 aprile): Medico 44enne, ricordato per la sua dedizione durante la pandemia, lascia una moglie e tre figli.
- Maria Teresa Boccuti (16 maggio): Madre 40enne, la cui scomparsa ha segnato profondamente il giovane figlio e la sorella, sopravvissuti all’incidente.
- Eugenio Lupo (10 giugno): Finanziere 28enne in servizio presso la Squadriglia navale della Guardia di Finanza di Roccella Ionica.
- Luigi Frustaci (23 giugno): Giovane di 24 anni, la cui passione per le moto è stata ricordata durante il suo ultimo viaggio.
- Umberto Graziano (12 agosto): Padre 39enne, lascia la moglie Ilaria e due bambini.
- Domenico Orlando (15 agosto): Studente 26enne prossimo alla laurea in economia, deceduto pochi mesi dopo la perdita della madre.
- Raffaele Varano (21 agosto): Giovane di 29 anni, la cui morte ha portato l’Organizzazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” a denunciare l’Anas per omicidio stradale in concorso.
- Giuseppe Pio Cristiano (31 agosto): Cacciatore 22enne di Spezzano Albanese, la cui scomparsa ha lasciato un vuoto tra amici e familiari.
- Luigi Scumaci (4 settembre): Giovane di 23 anni, la cui morte ha commosso profondamente la comunità di Botricello.
- Maurizio Docimo (21 febbraio): 65enne, la cui perdita ha segnato la sua famiglia e la comunità locale.
- Carlo Carrai (24 aprile): 65enne, ricordato con affetto da amici e parenti.
- Gabriella Laganà (25 aprile): 76enne, la cui scomparsa ha lasciato un vuoto nella sua famiglia.
- Francesca Stornello (29 aprile): 53enne, la cui perdita è stata profondamente sentita dai suoi cari.
- Antonio Simonetti (26 giugno): 63enne, deceduto insieme a Domenica Palamara (58 anni) e Santina Palamara (51 anni), in un tragico incidente.
- Erminio Mendico (31 luglio): 51enne, la cui scomparsa ha colpito profondamente la sua comunità.
- Chiara Olivo (19 settembre): 63enne, la cui perdita è stata sentita da amici e familiari.
- Assunta Migliazza (1 novembre): Madre 43enne di tre bambine, la cui scomparsa ha lasciato il marito solo nella cura delle figlie.
- Pasquale Bruno (5 novembre): 47enne, lascia la moglie Francesca e quattro figli; il figlio Gabriele, presente nell’incidente, è sopravvissuto miracolosamente.
Queste tragiche perdite evidenziano l’urgenza di interventi per migliorare la sicurezza sulla Statale 106, al fine di prevenire ulteriori tragedie e proteggere la vita di chi la percorre.