Tra le otto rimaste in campo spicca la candidatura di Giovanni Forciniti per i vertici dell’agenzia regionale. L’ex assessore provinciale cosentino ai Trasporti guida il drappello degli aspiranti. E potrebbe batterli contando sulla vicinanza a Oliverio
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Sono rimasti in otto per una delle poltrone “collaterali” più ambite della Regione. Otto curriculum selezionati nei sette mesi trascorsi dalla pubblicazione dell’avviso pubblico che porterà alla scelta del nuovo direttore generale di Calabria Lavoro. Pareva che la giunta convocata giovedì scorso dovesse sciogliere i dubbi e sfogliare la rosa dei papabili manager indicando il prescelto. E invece la scelta è stata rinviata e i candidati restano ancora appesi alle decisioni del governo targato Oliverio. Come sempre, quando a selezionare è la politica, non conta soltanto il curriculum. Se di mezzo c’è la Cittadella – gli esempi nel passato non mancano – tra le doti più ricercate ci sono la fedeltà e la vicinanza al “capo”. Che, in questo caso, è il governatore. Osservando le cose da questo punto vista abbiamo un favorito: è Giovanni Forciniti. Che con il governatore ha un rapporto antichissimo e stretto, che origina negli anni in cui Oliverio guidava la Provincia di Cosenza e l’aspirante direttore generale ne era il fedele assessore ai Trasporti. Sono proprio i trasporti – insieme con la politica – il settore d’elezione dell’ex sindaco (dal 2000 al 2005) di Mirto Crosia che adesso rappresenta la Regione nell’Aci (Automobile club d’Italia). Il suo curriculum evidenzia la presidenza dell’Automobile club Cosenza tra il 2013 e il 2015 (è stato consigliere tra il 2009 e il 2012), la vicepresidenza di Assonautica, l’incarico di revisore contabile per Federmobilità e un’esperienza da membro della Commissione provinciale per il rilascio dell’abilitazione all’esercizio dell’autotrasporto per conto terzi. La “nuova” passione per le tematiche del lavoro – e lo stretto rapporto con l’inner circle del governatore – potrebbero propiziare un radicale cambiamento di settore. Sempre ammesso che gli assessori e i concorrenti siano d’accordo. E qui sta una delle questioni più chiacchierate negli ambienti politici. Alcuni candidati “forti”, infatti, sarebbero stati esclusi per un cavillo. Nomi che avrebbero potuto portare esperienza e competenze, come Domenico Bova, dirigente di Italia Lavoro, e Giuliana Barbieri, vicepresidente di Fincalabra. Tra chi è rimasto in gioco, invece, c’è Daniela De Blasio, che ha già guidato Calabria Lavoro in passato (dal 2006 al 2010) e segnala che «sull’attività svolta le è stata attribuita la valutazione del 100% di rilevanza sugli obiettivi conseguiti». Un buon biglietto da visita. Nell’elenco ci sono anche alcuni interni. Lavorano alla Regione e si occupano di lavoro sia Matteo Belgio che Simona Caracciolo. Domenico Gaglioti è un dirigente della Cittadella e si è già occupato di Politiche dell’ambiente, Personale e Lavori pubblici. Giuseppe Pedullà, invece, è già passato da Calabria Lavoro. Il sito dell’agenzia regionale, infatti, segnala un suo contratto di collaborazione coordinata e continuativa, firmato nel 2015 per supportare l’Ufficio di ragioneria «nella gestione economica e fiscale dei collaboratori». Valeria Adriana Scopelliti, dal canto suo, è una dirigente regionale del Servizio cooperazione interregionale. Ritorna la politica, invece, nella candidatura di Marilina Intrieri. Che è diventata un’habitué dei bandi regionali (compare anche in quello per gli aspiranti dg delle Aziende sanitarie e ospedaliere). Pure per lei, che con la giunta Scopelliti ha guidato l’ufficio del Garante per l’infanzia, sarebbe un bel cambiamento di prospettiva professionale. E, in teoria, anche politica. Ma a certi mutamenti Intrieri non ha mai fatto troppo caso.