Nel mentre la campagna elettorale e le mirabolanti promesse riempiono la nostra vita quotidiana, un silenzio assordante è calato sulla sanità pubblica della Piana e di tutta la provincia reggina.
Continua....
Quanto succede negli ospedali, cosiddetti Spoke, è allucinante degno di una tragi-commedia degli orrori. Basta pensare che per poter fare una TAC in urgenza a Polistena, ci si deve rivolgere ad ASP viciniori con tempi di diverse ore e con gli evidenti rischi connessi al trasferimento del paziente e senza citare l’esponenziale aumento dei costi.
Questo perchè il servizio TAC di Polistena, ma nell’intera ASP, funziona ormai da diversi mesi ad intermittenza, senza chiedersi le motivazioni, se dovute all’usura, alla vetustà dell’apparecchio o forse, ad un cattivo contratto di manutenzione? A questo si aggiunge il guasto della radiologia tradizionale, ed i cui tempi di riparazione al momento sono sconosciuti.
A rendere ancora più fosco e degradato il quadro, sono segnalati guasti di servizi ospedalieri, riduzione di servizi causa carenza di personale (gastroenterologia Polistena), chiusura della gastroscopia di Locri, concessione di aspettative nelle figure dichiarate carenti, di contro si registra un aumento della domanda, come per la ostetricia e ginecologia causa la rideterminazione dei punti nascita, che devono affrontare con un numero di personale medico minore rispetto a prima e di contro un amento dei parti ( solo all’ospedale di Polistena prima c’era un numero di 14 medici e 700 parti annui, nel 2 017 circa 1250 parti e otto medici, e tra questi beneficiari di 104) .
Senza essere catastrofici ma fotografando la realtà esistente sembrerebbe che dietro questo ci sia un “sottile disegno” dello smantellamento del servizio sanitario pubblico, causa l’evidente sbando del servizio sanitario oltre ad un concreto rischio per l’incolumità dei malcapitati degenti e degli stessi operatori.
A quando interventi risolutori e non le chiacchiere che da decenni ottenebrano le menti.
La segreteria Provinciale
*Nicola Simone *Francesco Politanò