Gio. Set 5th, 2024

Dopo Roccella Jonica Cosenza e, per chiudere la campagna di raccolta firme contro l’autonomia differenziata, l’iniziativa pensata dal Coordinamento regionale Pari opportunità della Uil Calabria e dalla segreteria regionale della Uil Calabria “Si all’autonomia delle donne, no all’autonomia differenziata” sbarcherà a Catanzaro il prossimo 11 settembre.
“L’unica autonomia che rivendichiamo – dice Mariaelena Senese, Segretaria generale della Uil Calabria a Cosenza – è quella delle donne! A causa della legge sull’autonomia differenziata si intravede all’orizzonte un futuro sempre più diviso e divisivo, in cui le differenze tra le regioni italiane cresceranno, lasciando indietro i più deboli, i giovani e le donne. Sembra che qualcuno voglia far fare alle donne e all’intero Paese un grosso passo indietro sui diritti civili e questo non lo si può assolutamente permettere. Le donne vogliono essere madri e lavoratrici con diritti e tutele in egual misura in tutta Italia. L’autonomia differenziata non solo non è una soluzione alla lotta alla disoccupazione femminile e alla rimozione delle differenze di genere ma ghettizzerà ancora di più le donne desiderose di rivendicare il diritto al lavoro.
Il rapporto Svimez “Un Paese, due cure” ci dice che nel 2022 hanno aderito allo screening per il tumore alla mammella il 70% delle donne, ma attenzione: si va dall’80% del Nord fino al 58% del Mezzogiorno.
Mentre il tempo pieno a scuola – fattore centrale per il protagonismo delle donne nel mondo del lavoro – va dal 54% del Lazio al 7% del Molise, e nella maggior parte delle Regioni del Mezzogiorno sotto al 30%. In Calabria nel 2020, poi, sono stati circa 5000 mila i posti offerti nei nidi e nella scuola dell’infanzia a fronte di 44 mila residenti con meno di 3 anni. Con una copertura del 12 % a fronte della media nazionale del 27% e dell’obiettivo del 33 % stabilito dall’UE.
“Fa specie che queste riforme – conclude Mariaelena Senese – siano volute dalla prima premier della nostra storia, che si dimostra quindi lontana dalle esigenze quotidiane delle donne (autonomia) arrivando di fatto a scoraggiarne la partecipazione alla vita democratica (premierato). Ci auguriamo che ora tutti questi progetti si trasformino rapidamente in realtà per rispondere alle esigenze di un territorio come quello calabrese che resta tra gli ultimi in Italia anche nell’offerta ai suoi cittadini più piccoli”.
A Cosenza, presso il banchetto che ha raccolto decine di firme per chiedere l’indizione del referendum abrogativo della legge Calderoli, era presente anche Anna Comi, responsabile del Coordinamento regionale Pari opportunità della Uil Calabria.
“Crediamo sia importante ricordare – dichiara Anna Comi – quanto la partecipazione femminile alla vita delle istituzioni sia stata e sia fondamentale per l’emancipazione di tutte le donne italiane. Le donne sono state protagoniste della nostra Repubblica sin dalla sua nascita e si sono battute per i valori dell’uguaglianza fra i sessi, principio che adesso viene messo in discussione dalla legge sull’autonomia differenziata. Il nostro, quindi, è un invito alla partecipazione, un appello inclusivo che tiene conto della storia delle donne nel nostro Paese”.
“In assenza di una rete di welfare adeguato – conclude la responsabile del Coordinamento regionale Pari opportunità della Uil Calabria – sulle donne grava il peso del lavoro di cura della famiglia e degli anziani. Per questo abbiamo deciso di dare corpo a questa iniziativa, che rilanceremo l’undici settembre da Catanzaro, nella convinzione che sia importante ribadire il nostro impegno contro una legge che penalizza fortemente le donne. Nessuno può rimanere indifferente, pertanto rinnoviamo l’invito alla partecipazione. Il nostro vuole essere un appello inclusivo che tiene in considerazione il cammino delle donne”.

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