Le “bacchettate” a Poste Italiane da parte della Spi-Cgil del comprensorio Reggio Calabria-Locri per via della mancata riapertura dell’ufficio postale di Roccella Jonica, punto di riferimento per tutti i centri dell’alto Jonio reggino. Nella sala consiliare del Comune di Roccella si è tenuto un incontro chiesto al sindaco Vittorio Zito dai vertici Spi-Cgil Reggio-Locri. Al primo cittadino roccellese la delegazione sindacale ha rappresentato i «gravissimi disagi che la chiusura pomeridiana dell’ufficio postale di Roccella sta causando non solo ai pensionati. In un momento caratterizzato dalle prescrizioni anti-Covid, Poste Italiane invece di ampliare gli orari di accesso ai servizi, così da evitare assembramenti, ha deciso di ridurli senza alcun motivo». Secondo i vertici Spi-Cgil di Reggio-Locri «l’ufficio postale di Roccella era l’unico sportello aperto nel pomeriggio, che erogava servizi a un vasto bacino di utenza, coprendo il territorio compreso tra Caulonia e Monasterace. Questa chiusura costringe gli utenti, in caso di necessità, a spostarsi all’ufficio più vicino (Gioiosa Ionica) e procura, inevitabilmente, notevoli disagi, in particolare agli anziani e alle persone più fragili. La giusta determinazione, inoltre, assunta in precedenza di scaglionare il pagamento delle pensioni, al fine di evitare assembramenti, appare, quindi, del tutto incongruente con l’attuale decisione di ridurre gli orari di accesso al pubblico», ha precisato il segretario generale del sindacato, Carmelo Gullì. «Qualora Poste Italiane – ha concluso Gullì – non farà marcia indietro dalla decisione di sospendere il servizio pomeridiano, attiveremo tutte le iniziative e le proteste necessarie per far ristabilire il servizio».
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fonte gazzetta del sud