Mar. Lug 16th, 2024

La premier a Kiev: “Nessuna pace che preveda la resa dell’Ucraina può essere vera pace. Al momento non c’è sul tavolo l’invio di aerei, è una decisione da prendere con i partner”

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“Ho fortemente voluto essere qui in una delle mie prime missioni bilaterali dall’avvio del nuovo governo. Ho voluto farlo per ribadire il pieno sostegno dell’Italia all’Ucraina di fronte all’aggressione russa e per ribadire che l’Italia non intende tentennare in questa vicenda e non lo farà“. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni a Kiev nella conferenza stampa con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

“Siamo a quasi un anno dal giorno che ha portato indietro le lancette della storia d’Europa di qualche decennio. L’invasione iniziata lo scorso 24 febbraio doveva durare qualche giorno, nella mente di chi la muoveva. Le cose non sono andate come ci si aspettava perché è stata sottovalutata l’eroica reazione di un popolo disposto a fare tutto ciò che va fatto per difendere la propria libertà, la propria sovranità, la propria identità” ha affermato il presidente del Consiglio.

“Mi ha ricordato la nascita dello stato italiano – ha aggiunto – C’era un tempo in cui si diceva che l’Italia non esistesse come nazione, che fosse solo un’espressione geografica. Poi arrivò il Risorgimento e l’Italia dimostrò di essere una nazione: è un po’ simile a quello che accade a voi oggi. Si diceva che sarebbe stato facile piegare l’Ucraina perché l’Ucraina non era una nazione. Ma voi avete dimostrato di essere una straordinaria nazione. L’Ucraina al cospetto del mondo ha già vinto la sua battaglia per rivendicare la propria identità“.

“L’Ucraina sta pagando un prezzo molto alto – ha detto Meloni – Lo abbiamo visto con i nostri occhi a Bucha e Irpin. Farò quello che posso per trasferire questo racconto ad ogni italiano. Sono in gioco la vita e la morte delle persone, non teorie astratte, ed è impossibile girarsi dall’altra parte. E’ impossibile e sarebbe molto stupido farlo: qui c’è un popolo aggredito e gli interessi ucraini coincidono con quelli dell’Europa. Si illude chi pensa che, girandosi dall’altra parte, costruirà la pace. Chi si gira dall’altra parte, avvicina la guerra. Il popolo ucraino combatte una battaglia per ciascuno di noi, è giusto che noi facciamo la nostra parte, anche lavorando sulla soluzione del conflitto”.

“Tutti vogliamo la pace. Ma nessuna pace ingiusta per l’Ucraina può essere vera pace – ha scandito la premier – Nessuna pace che preveda la resa dell’Ucraina può essere vera pace: sarebbe un’invasione. Come sarebbe un’invasione anche la vittoria della Russia. La sconfitta dell’Ucraina rappresenterebbe il preludio all’invasione di altri Paesi europei. Chi sostiene l’Ucraina anche militarmente è chi lavora per la pace”.

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