Mar. Nov 19th, 2024

Il decreto attuativo emanato dal Governo Meloni vieta l’abbattimento dei pulcini tramite triturazione entro il 31 dicembre 2026, ma non tiene debitamente conto delle raccomandazioni fornite dalle organizzazioni per la protezione degli animali limitando di fatto il divieto di abbattimento selettivo dei pulcini maschi da parte dell’industria delle uova.

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Considerati veri e propri scarti di produzione dall’industria delle uova, ogni anno in Italia tra i 25 e i 40 milioni di pulcini maschi vengono uccisi per triturazione o soffocamento, pratiche dolorose di cui questi animali sono vittime entro le prime 24 ore di vita. 

Attraverso il decreto attuativo per l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del Regolamento CE n.1099/2009 “Sulla protezione degli animali durante l’abbattimento”, il Governo ha ora deciso di adottare alcune misure che limitano la sofferenza di milioni di pulcini maschi, ma ha anche stabilito alcune deroghe che riducono l’impatto di questa misura. 

Il testo del decreto proposto dal Ministero della Salute stabilisce innanzitutto il divieto generale di abbattimento selettivo dei pulcini maschi, e in ogni caso “il divieto totale dell’abbattimento per macerazione”, ovvero tramite triturazione. Il decreto ammette tuttavia delle deroghe al divieto in oggetto a causa delle quali questi animali continueranno a morire. 

In particolare, il decreto ammette delle ampie deroghe al divieto di abbattimento selettivo in caso di errori di sessaggio, blocco o malfunzionamento delle macchine di ovosessaggio, per necessità di depopolamento, per necessità di salute pubblica e in caso di abbattimento dei pulcini per fini scientifici. Per quanto riguarda i pulcini maschi nati, il decreto stabilisce la possibilità che siano affidati alle associazioni che dispongano dei requisiti necessari, ma anche l’alternativa di destinarli all’alimentazione animale: sarebbe preferibile che le associazioni vengano consultate obbligatoriamente e che la seconda possibilità diventi soltanto residuale.

Per garantire che l’importante divieto di abbattimento stabilito dal Governo sia efficace, il decreto prevede poi l’implementazione e la promozione delle tecnologie di ovosessaggio, in grado di rilevare il sesso dell’embrione e di evitare la loro uccisione mediante macerazione. D’altra parte, è previsto che l’ovosessaggio possa avvenire fino al 14° giorno di incubazione dell’uovo, il doppio rispetto a quanto indicato dalle organizzazioni per la protezione degli animali sulla base delle ricerche più autorevoli e condivise dalla comunità scientifica, che indicano 14 giorni come un periodo di tempo eccessivo per il riconoscimento del sesso del pulcino, che potrebbe quindi provare dolore.

Nel 2020 Animal Equality ha avviato una campagna di sensibilizzazione la cui petizione ha raccolto le firme di oltre 110 mila cittadini italiani schierati contro la terribile uccisione dei pulcini maschi appena nati. A seguito della campagna, l’organizzazione ha promosso un emendamento alla “Legge di delegazione europea 2021”, depositato dall’Onorevole Galizia nel dicembre del 2021 e poi approvato dal Parlamento.

Il 4 agosto 2022, il Parlamento ha approvato la “Legge di delegazione europea 2021 per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti normativi dell’Unione europea”, con cui si stabilisce di introdurre progressivamente, entro dicembre 2026, il divieto di abbattimento selettivo dei pulcini maschi nell’industria alimentare italiana, così come previsto dal Regolamento CE n.1099/2009 “Sulla protezione degli animali durante l’abbattimento”.

In questi mesi Animal Equality, CIWF Italia, Essere Animali, Animal Law Italia e LAV, organizzazioni che si battono per la protezione dei diritti degli animali in Italia e in Europa, hanno rivolto il proprio appello al Ministro dell’Agricoltura Lollobrigida e a quello della Salute Schillaci per chiedere di fermare la carneficina dei pulcini maschi una volta per tutte. 

“La legge votata dal Parlamento nel 2022 ha segnato un cambiamento storico per i diritti degli animali in Italia e ora siamo il terzo paese in Europa a dotarci di questa decisione pionieristica. Tuttavia, con l’attuale decreto attuativo l’impegno del Governo a sostegno degli animali non è sufficiente. Il benessere di questi animali non può infatti essere garantito completamente se non adottando tecniche adeguate ai pareri scientifici più autorevoli: ovvero abbassando i giorni di vita dell’embrione concessi per l’ovosessaggio e limitando le deroghe previste per l’abbattimento in casi di emergenza. In mancanza di questi interventi, i pulcini continueranno a soffrire e a morire per mano dell’industria delle uova in maniera del tutto legale. Confidiamo quindi che nel corso dei lavori parlamentari il testo del decreto venga rivisto e migliorato” dicono le associazioni Animal Equality, CIWF Italia, Essere Animali, Animal Law Italia e LAV.