Mar. Nov 19th, 2024
Fermato l’assassino che ha confessato. Il delitto dopo aver pedinato il “rivale” in amore
La vittima in passato aveva lavorato come agente penitenziario L’omicida dopo ore ha raccontato tutto
 

 

La sua ex moglie aveva intrapreso una relazione sentimentale con un altro e tutto ciò lo faceva star male. Proprio non gli andava giù che quella che era stata la sua compagna di vita avesse e amasse un altro uomo.

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La gelosia ha corroso il suo animo e il suo cervello fino a quando, la notte tra sabato e domenica intorno all’una e trenta, ha pedinato quello che, ormai per lui, era il suo rivale in amore. Lo ha raggiunto mentre rincasava, dopo che l’uomo aveva trascorso la serata con la sua ex donna, oggetto della sua gelosia morbosa. Furibondo e arrabbiato per la nuova love story, l’ex marito ha avvicinato l’uomo mentre era ancora in macchina e gli ha sparato tre colpi con una pistola clandestina (calibro 7.65) che hanno freddato il povero malcapitato, colpito in parti vitali.

L’omicida avrebbe sparato mentre era in piedi all’esterno dell’auto della vittima, che è stata trovata col finestrino del lato-guida abbassato. Una circostanza che avrebbe consentito all’assassino di infilare il braccio nella vettura e sparare a bruciapelo contro l’odiato rivale in amore. Questi, in sintesi, il movente e la dinamica dell’omicidio di Angelo Pino (52 anni) assassinato la notte tra sabato e domenica in via Costabile a Lamezia, proprio di fronte la chiesa di Santa Maria delle Grazie.

A commettere il delitto è stato Giuseppe Guadagnuolo (54 anni) che dopo ore di interrogatorio con i carabinieri, ha confessato l’assassinio. Il decreto di fermo è stato emesso ieri pomeriggio dai militari dell’Arma del gruppo di Lamezia che, nella notte tra sabato e domenica, hanno ricevuto una telefonata anonima con la segnalazione del cadavere in via Costabile. Giunti sul posto i carabinieri hanno ritrovato il corpo senza vita di Pino, ancora seduto in auto; i bossoli dei tre colpi sparati erano sparsi nell’abitacolo.

La vittima era un ex agente di polizia penitenziaria, celibe e senza precedenti penali, nativo di Nicastro e residente in via Salerno in località Marinella. Era piuttosto conosciuto e considerato da tutti una brava persona. Pino ha un fratello che è appuntato scelto della guardia di finanza in servizio al gruppo di Lamezia. Guadagnuolo fa il commerciante ambulante; spesso stazionava con la sua vettura nella zona del cimitero di Sambiase dove vendeva ortaggi.

Il delitto ha fortemente scosso l’intera comunità lametina che si è svegliata di domenica mattina apprendendo questa terribile notizia. Particolarmente angosciati e costernati i fedeli della parrocchia di Santa Maria delle Grazie, guidata da don Pino Pezzo, che durante i riti domenicali hanno affidato l’anima della vittima alla preghiera e alla benevolenza divina. Per i carabinieri lametini, guidati dal colonnello Massimo Ribaudo e dal comandante Pietro Tribuzio, è stata una giornata molto intensa. Dopo la notte trascorsa ad effettuare i rilievi del caso sul luogo del delitto, gli uomini della Benemerita per tutta la giornata di ieri hanno sentito amici e parenti dell’uomo ucciso per cercare di capire il movente. L’attenzione dei militari si è subito concentrata su Guadagnuolo che, dopo un interrogatorio infinito, ha ceduto ed ha confessato.

Ulteriori dettagli riguardanti il delitto saranno resi noti questa mattina alle 11 nel corso di una conferenza stampa che si terrà nella caserma del gruppo carabinieri di via Marconi. Assassinio a sangue freddo per motivi passionali, sembra quasi la cronaca di un delitto di altri tempi. Invece, ancora oggi, c’è chi uccide perché accecato dalla gelosia, perché non riesce ad accettare un amore finito; perché non vuole che la sua ex compagna si rifaccia una nuova vita.

MARIA SCARAMUZZINO (Gazzetta del Sud)