Dom. Ago 11th, 2024

Coro di no dei sindacati alla proposta della Regione di trasformare l’Azienda Calabria Verde in ente pubblico economico. Dopo il no della Cgil (qui), arrivano critiche anche da Cisl e Uil.

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Il no della Cisl

Osservano i segretari generali della Fai Cisl, Michele Sapia, e della Cisl Fp, Luciana Giordano: “In merito alla pubblicazione del decreto dirigenziale dell’Uoa “Politiche della montagna, foreste, forestazione e difesa del suolo” numero 10202 del 18 luglio 2023, tale atto, emanato senza alcuna preventiva informazione o confronto sindacale, ha generato confusione e preoccupazioni negli ambienti di lavoro. Pertanto – affermano Sapia e Giordano – ribadiamo le nostre forti perplessità rispetto all’idea di trasformare la società regionale Calabria Verde in un ente pubblico economico. Vista l’importanza che questa Società riveste in una regione a vocazione ambientale come la Calabria, per le funzioni istituzionali ad essa affidate e al fine di garantire la tutela dell’occupazione, riteniamo indispensabile individuare il corretto quadro normativo dell’ente strumentale, finalizzato ad assicurare servizi di pubblico interesse. Anche alla luce delle esperienze fallimentari già vissute in altri enti strumentali della Regione Calabria, come nel caso della Corap, che proprio per la sua natura giuridica privata è stata posta in liquidazione coatta amministrativa non potendo ricorrere all’assistenza finanziaria pubblica. Infine, considerato che l’ente subregionale Calabria Verde, ad oggi, è l’azienda più importante del territorio calabrese in termini di organico, con dipendenti a cui si applicano diverse tipologie contrattuali (private e pubbliche), è fondamentale evitare disfunzioni e instabilità organizzative aziendali e non corretta applicazione contrattuale. Riteniamo invece necessari ulteriori investimenti per garantire la massima efficienza e operatività amministrativa e organizzativa dell’ente, attraverso un immediato ricambio generazionale nelle sedi e nei cantieri forestali e il pieno sviluppo professionale di tutto il personale. Rimaniamo a disposizione del confronto per ulteriori approfondimenti in merito, ritenendo – concludono i dirigenti Cisl – che la partecipazione, il confronto preventivo e la capacità di fare rete siano elementi strategici per una vera e propria stagione di cambiamento a tutela del territorio e delle comunità”.

Uil n

A loro volta, Pasquale Barbalaco, segretario di Uila Uil, e Walter Bloise, di Uil Fpl, osservano: «La stagione delle riforme in Calabria, oltre a contemplare solo un vago e formalistico coinvolgimento di soggetti rappresentativi, in particolare le federazioni sindacali dei lavoratori, mostra una brusca accelerazione, soprattutto nei settori dell’Agricoltura e della Forestale. Quasi in contemporanea, infatti, con l’approvazione del ddl sui consorzi di bonifica da parte della Giunta regionale nei giorni scorsi, si riapre dopo pochi mesi il pericoloso e incomprensibile capitolo della trasformazione di Calabria Verde in ente economico pubblico, volendo così differenziarlo dalla quasi totalità degli enti forestali operanti in varie regioni del Paese. La Giunta Occhiuto riapre la questione con l’emanazione del decreto dirigenziale n. 10202 del 18.7.2023 dell’Uoa – Politiche della Montagna, delle Foreste, della Silvicoltura e della Difesa del Suolo, con la quale affida a una società di consulenza e assistenza legale la realizzazione di uno studio per una possibile trasformazione della Società Calabria Verde, oggi ente pubblico non economico, costituita nel 2013 e braccio strumentale della Regione Calabria, in ente pubblico economico. Una connotazione giuridica, quella di ente pubblico economico, che accomuna, ad esempio, anche i Consorzi di Bonifica, gli stessi che la Regione vuole riformare per le gravissime condizioni economiche in cui sono lasciati da oltre un decennio e il cui prezzo, più alto, viene pagato dai lavoratori in termini di salari e TFR. Uila Uil e Uil Fpl si oppongono fermamente a questa ipotesi e, ferma restando la buona fede e le migliori intenzioni del Presidente e dell’Assessore di ramo, sono convinte che le vere ragioni di questa ipotesi di trasformazione di Calabria Verde in ente pubblico economico non siano quelle sussurrate durante un incontro con l’ex Assessore Minenna, evocatrici di suggestive semplificazioni procedurali. Al contrario – rimarcano Barbalaco e Bloise – Uila Uil e Uil Fpl, di fronte al rischio di una possibile trasformazione di Calabria Verde in ente pubblico economico, vedono i prodromi di una forma di “privatizzazione” della forestazione che può accompagnarsi a possibili destinazioni diversificate di fondi pubblici per il contrasto al dissesto idrogeologico, poiché potrebbe non essere più l’operatore idraulico-forestale, l’operaio, l’impiegato o il supervisore idraulico a essere il fulcro degli interventi programmati. Uil Uil e Uil Fpl, esprimono forti preoccupazioni anche per le ricadute sull’attuale forza lavoro, ancora in attesa di vedere il rispetto dei diritti e delle tutele contrattuali; non meno forte è la tensione che serpeggia tra i lavoratori, di fronte all’ipotesi della trasformazione di Calabria Verde in ente economico pubblico, preoccupati che questa deriva privatizzatrice possa mettere in discussione i loro diritti. La Uila Uil e la Uil Fpl, hanno sempre condiviso e apprezzato la posizione del presidente Occhiuto e dell’assessore Gallo sul ruolo strategico della forestazione e sulla necessità di ampliarne la base occupazionale; anche la normativa nazionale ha chiarito la legittimità del rapporto di lavoro privato e l’applicazione del contratto collettivo di categoria e, invece, si sta percorrendo una strada che può riservare ostacoli ben maggiori di quelli che si incontrano oggi. Per questo Uila Uil e Uil Fpl confidano ancora in un ripensamento della Regione, chiedendo però l’avvio di un confronto sul tema, in attesa che il sindacato tenga assemblee territoriali per informare tutti i lavoratori forestali».

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