Rocco Gligora, elemento chiave tra i gruppi calabresi e la sacra corona unita, coinvolto in un vasto giro di narcotraffico internazionale.
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Un’indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce ha portato alla luce un complesso sistema di traffico di droga tra Calabria e Puglia, con ramificazioni internazionali. La Squadra Mobile e la Guardia di Finanza di Lecce hanno smantellato una rete capillare, arrestando 33 persone e disponendo i domiciliari per altre due. Al centro dell’inchiesta, il legame tra la sacra corona unita pugliese e i fornitori calabresi, supportati da ingenti somme di denaro, mezzi modificati per occultare la droga e tecnologie criptate per le comunicazioni.
Il ruolo di Rocco Gligora
Rocco Gligora, 53 anni, originario di Melito Porto Salvo (RC), emerge come figura centrale nel traffico di stupefacenti, fungendo da collegamento tra i gruppi calabresi e quelli salentini. Gravato da precedenti penali specifici, Gligora avrebbe fornito cocaina a diversi esponenti della sacra corona unita. Tra gli episodi contestati, la consegna di 12 kg di cocaina trasportata nel 2021 a Lecce da una famiglia insospettabile a bordo di una Lancia Musa.
Tra gli acquirenti, Santo Gagliardi, considerato un elemento di spicco della sacra corona unita, avrebbe acquistato cocaina per un valore di 70mila euro, contraendo un ingente debito con Gligora. Gagliardi, già noto alle autorità, è accusato di mantenere rapporti stabili con grossi fornitori di stupefacenti, sia nazionali che internazionali.
L’amicizia che alimentava il narcotraffico
Dalle intercettazioni emerge il legame personale tra Gligora e Gagliardi. In un messaggio decriptato da SkyEcc, Gligora descrive Gagliardi come un «fraterno amico» e discute piani per proseguire l’attività illecita nonostante le difficoltà. Gli scambi di messaggi evidenziano il clima di fiducia e la determinazione a portare avanti gli affari, anche di fronte agli arresti di alcuni sodali.
Una rete internazionale
L’inchiesta ha rivelato contatti tra i gruppi pugliesi e altri sodalizi criminali attivi in Albania e Spagna, confermando la portata internazionale del traffico. Con i recenti arresti, gli inquirenti hanno inferto un duro colpo al narcotraffico lungo la rotta salentina, ma le indagini continuano per individuare ulteriori complici e ramificazioni della rete.