Gio. Ago 15th, 2024

Mario Tozzi e Angelo Bonelli guidano la battaglia contro il Ponte sullo Stretto di Messina per ragioni profondamente ideologiche, e lo fanno a colpi di bufale e fake news

I più grandi nemici del Ponte sullo Stretto di Messina si sono palesati in questi giorni: mentre il governo ha rilanciato il progetto per realizzare la grande opera tra Calabria e Sicilia che 11 anni fa era stata accantonata dalla sinistra per la seconda volta e poi archiviata in un cassetto, Mario Tozzi e Angelo Bonelli hanno ricominciato a sbraitare fandonie, bufale e fake news utili ad allarmare la cittadinanza e convincere i cittadini a preoccuparsi della realizzazione del Ponte. Ma chi sono Mario Tozzi e Angelo Bonelli e perché si sono lanciati in questa enorme crociata del “No”?

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Mario Tozzi sarebbe anche un buon divulgatore scientifico, se non fosse politicamente compromesso. E’ un geologo, esperto di scienza e ambiente dopo una formazione tecnica che l’ha visto laurearsi alla facoltà di scienze geologiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, conseguendo in seguito anche un dottorato di ricerca in Scienze della Terra. Ricercatore del CNR, particolarmente esperto di terremoti e vulcani, vanta numerose pubblicazioni e da oltre 20 anni conduce importanti trasmissioni televisive sulla Rai e su La7. Avrebbe potuto avere una straordinaria carriera scientifica, autorevole e super partes, se non si fosse appunto compromesso con la politica. Schierato con i Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio da Ministro dell’Ambiente nel 2006 l’ha nominato Presidente del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e sempre in quota Verdi è stato nominato da Zingaretti Presidente del Parco regionale dell’Appia antica.

Tozzi ha sempre divulgato contenuti di parte, spesso e volentieri anti scientifici, quando si è allontanato dai temi prettamente tecnici che ha studiato e si è avventurato in approfondimenti su argomenti di cui non ha la minima conoscenza con l’unico scopo di sostenere le posizioni politiche della sinistra e ottenere nomine e incarichi amministrativi e televisivi dai suoi partiti di riferimento. Clamorosa la battaglia contro il MOSE di Venezia, che Tozzi ha sempre contrastato in modo molto duro. Nel 2019, un anno prima dell’inaugurazione, Tozzi speculava con fake news enormi in cui attribuiva addirittura al MOSE la responsabilità delle recenti alte maree: “Ha peggiorato anche la marea perché le bocche di porto sagomate col cemento sono diventate più profonde, perché le hanno scavate, in più il passaggio dell’acqua è più rapido perché non c’è più il terreno e quindi l’acqua arriva più velocemente. Si vede anche che oggi l’acqua arriva a livelli record più velocemente di un tempo. Il tutto perciò è stato peggiorato da questa opera“. E invece adesso il MOSE è in funzione e, grazie allo straordinario ingegno della tecnologia e del progresso scientifico, protegge Venezia dall’acqua alta. Ma da tre anni Tozzi non proferisce più una sola sillaba sul MOSE.

Tozzi ha combattuto anche la realizzazione della TAV Torino-Lione e del TAP, il gasdotto Trans-Adriatico oggi fondamentale per la sicurezza dell’approvigionamento energetico italiano. Per anni Tozzi ha speculato, insieme ai soliti movimenti del “No” tra cui i Verdi sono sempre in prima fila, sull’ipotesi che il gasdotto avrebbe rovinato la spiaggia di San Foca e distrutto gli ulivi del Salento, e invece oggi sappiamo che nulla di tutto questo è accaduto: erano soltanto bufale e fake news. Anche di TAV e TAP Tozzi non parla più da anni.

Perse tutte le sue più grandi battaglie, adesso Tozzi si concentra sul Ponte sullo Stretto e gli auguriamo di avere lo stesso successo già riscontrato per MOSE, TAV e TAP. Di certo c’è che non è cambiato il suo metodo: utilizza clamorose fake news, rilancia bufale anti scientifiche, per ottenere consenso facendo allarmismo. Tozzi è letteralmente ossessionato dal Ponte: gli ultimi cinque post che ha pubblicato sulla sua pagina facebook, seguita da oltre 200 mila follower, sono tutti sul Ponte che considera “insostenibile“. In questi post, Tozzi dimostra di non conoscere minimamente cos’è lo Stretto di Messina, come funzionano i trasporti, e soprattutto denota una fortissima ideologia contraria al Ponte. Secondo Tozzi, infatti, nello Stretto di Messina ci cono “circa 5 mila pendolari” (FALSO, sono 12 mila), che “non prendono l’auto e da Reggio a Messina impiegano 25 minuti” (FALSO, con l’aliscavo “veloce” sono almeno 40 minuti, ma si ferma quando c’è scirocco e ci sono poche corse limitate ai giorni feriali e alle ore diurne). Secondo Tozzi, il Ponte sullo Stretto “non serve” (diceva la stessa identica cosa per il MOSE di Venezia, “non serve“!), e invece siciliani e calabresi sanno eccome quanto il Ponte serve per potersi collegare rapidamente gli uni con gli altri, avere libertà di movimento e diritto alla mobilità e rilanciare il proprio tessuto economico e produttivo.

Secondo Tozzi, “solo un insano di mente può andare in auto da Francoforte a Catania“, eppure ci sono milioni di automobili che ogni anno attraversano lo Stretto di Messina in modo particolare per i grandi esodi estivi e natalizi, provenienti da ogni angolo d’Italia e d’Europa. Per Tozzi, il Ponte non può essere un’attrazione turistica perché se qualcuno dovesse andare a guardarlo “andrebbe ricoverato d’urgenza in tso“. Magistrale la replica del senatore messinese Nino Germanà: “Pensa quanti insani di mente vanno a Parigi a vedere un parafulmine che è diventato il simbolo della Francia. Ma che ne sai di Eolie? Se non sei venuto con lo yacht di un amico hai idea cosa significa arrivarci? Facile parlare quando vivi a Roma e non paghi un volo andata e ritorno 800€“.

Angelo Bonelli, invece, è un politico di professione. Deputato dei Verdi, è salito alla ribalta nei giorni scorsi quando ha portato in parlamento due sassi del fiume Adige accusando il governo Meloni di non si è capito bene quali responsabilità rispetto alla siccità che sta colpendo il Nord Italia. Peccato che Meloni governa da cinque mesi, dopo 11 anni in cui i Verdi sono sempre stati al Governo. Bonelli sta fomentando un nuovo movimento No Ponte a Messina, dopo che tutti i precedenti si erano sciolti di fronte al degrado raggiunto dopo aver conquistato il potere con Accorinti a MessinaCrocetta alla Regione Sicilia e nei precedenti 11 anni in tutti i governi Nazionali. Hanno governato l’Italia e lo Stretto e non sono stati in grado di realzizare nessuna di quelle “alternative” che proponevano rispetto al Ponte, così Calabria e Sicilia sono diventate sempre più lontane, sempre più povere, sempre più marginalidegradate e depresse. Adesso Bonelli tenta di mascherare la sua lotta ideologica contro il Ponte con una battaglia a difesa dell’ambiente, ma ormai lo sanno anche i muri che il Ponte sullo Stretto di Messina è la grande opera più ecologica della storia. I veri ecologisti dovrebbero chiederne la realizzazione, come fa l’associazione Fare Ambiente che è composta da ambientalisti sani e genuini e da tempo è impegnata a favore del Ponte sullo Stretto. L’unico vero problema per l’ambiente, infatti, è dato dall’assenza del Ponte che determina un drammatico inquinamento nello Stretto di Messina per il traghettamento, per le lunghe code e attese agli imbarchi, per il transito di milioni di mezzi inquinanti nei centri abitati di Villa San Giovanni e di Messina, per l’assenza di collegamenti ferroviari veloci tra la Sicilia e il resto d’Italia che comporta un boom di viaggi aerei, molto più inquinanti, anche per brevi distanze (da Catania a Roma, da Palermo a Napoli, etc.) che invece con il Ponte si praticherebbero in treno e quindi in modo assolutamente ecologico e pulito.

La scorsa settimana Bonelli ha lanciato un disperato appello rivolto a Movimento 5 Stelle e Partito Democratico chiedendo di “unire le forze contro il Ponte sullo Stretto“, ma l’impressione è che oggi anche i due principali partiti della sinistra si siano stancati di fronte all’evidenza di una battaglia inconsistente e ideologica, tanto che fanno opposizione su qualsiasi altro tema ma non – almeno fino al momento – sul Ponte. Anzi, la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale a firma del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha sancito definitivamente e per legge “la straordinaria necessità ed urgenza di pervenire in tempi rapidi alla realizzazione del collegamento stabile, viario e ferroviario, tra la Sicilia e la Calabria, denominato “Ponte sullo Stretto di Messina”, al fine di contribuire alla programmazione europea dei corridoi plurimodali, integrando la rete europea dei trasporti e della logistica e promuovendo gli obiettivi di coesione e sviluppo. E ancora, nel testo si legge “considerata, altresì, la straordinaria necessità ed urgenza di emanare disposizioni volte a favorire la crescita e lo sviluppo e a dare impulso al sistema produttivo del Paese, mediante l’adozione di misure volte a stabilire un percorso accelerato per la realizzazione dell’intervento infrastrutturale sullo Stretto di Messina, ritenuto prioritario e di rilevanza strategica.

Con buona pace di Tozzi e Bonelli, Amen.

strettoweb

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