La serie, liberamente ispirata ai romanzi di Fulvio Ervas, torna su Rai2 con un mix di giallo e introspezione psicologica, tra misteri e personaggi indimenticabili.
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Oggi torna in prima serata su Rai2 «Stucky», una serie noir che si discosta dalle tradizionali convenzioni del genere, trasformando il crimine in un pretesto per esplorare la condizione umana. Ispirata liberamente ai romanzi di Fulvio Ervas e con la regia di Valerio Attanasio, la serie si sviluppa attraverso le indagini dell’ispettore Giuseppe Stucky, interpretato da Giuseppe Battiston. Un poliziotto solitario e poco incline alla tecnologia, che affronta casi misteriosi nel cuore del Nord-Est italiano, tra città storiche e campagne isolate. Stucky, flemmatico e sornione, ricorda un po’ la figura di Colombo, in cui l’indagine non è solo una ricerca di risposte razionali, ma un viaggio nell’animo dei personaggi.
Accanto a lui, i suoi collaboratori: la giovane e dinamica agente Ilaria Landrulli (Laura Cravedi), e il poliziotto Fabio Guerra, un meridionale un po’ sbadato ma talentuoso, interpretato da Alessio Praticò. Quest’ultimo, proveniente da Reggio Calabria, ha scelto di caratterizzare il suo personaggio con un accento reggino, in un’idea che si distingue nella sceneggiatura, dando a Guerra una nota di leggerezza e autenticità. Praticò spiega come, grazie al confronto con il regista Attanasio, il suo personaggio sia riuscito a mantenere una perfetta armonia con la narrazione, senza mai scadere nella macchietta.
La serie sta ottenendo ottimi riscontri di pubblico, e si distingue per la sua capacità di mescolare il giallo a una riflessione profonda sui protagonisti e sul loro universo. «Stucky» è prodotta da Marica Stocchi per Rosamont, in collaborazione con Rai Fiction e RaiCom, e vede nel cast anche Barbora Bobulova e Diego Ribon.