Mar. Lug 16th, 2024

Grave trauma toracico e frattura delle costole: è quanto i medici accertarono una volta che Francesca Marino, 26 anni, fu soccorsa in piazza San Carlo dopo gli strepiti della calca. La ragazza era uno dei casi più gravi della tragica serata. Trasportata all’Ospedale Le Molinette, fu indotta incoma farmacologico. A distanza di settimane però, Francesca è fuori pericolo: Sono tornata” ha detto una volta trasferita dal reparto di Rianimazione in cui si trovava a quello di Medicina d’urgenza. I medici la terranno sotto stretta osservazione ancora per qualche settimana prima di dimetterla.

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La vicinanza degli amici

Non è mancata la corsa alla solidarietà degli amici, che le hanno fatto sentire la loro presenza con dozzine di messaggi su Facebook. La pronta risposta della ragazza sui social network non si è fatta attendere. “Sono commossa per la vostra vicinanza” si legge in un post della Marino. “Siete davvero tantissimi. Grazie immensamente a ognuno di voi“. Al momento Francesca sta seguendo il tipico iter di riabilitazione fisioterapica, sia respiratoria che motoria. “Sta meglio e di questo non possiamo che essere felici” hanno raccontato i parenti a Repubblica, “al momento è l’unica cosa che ci interessa. Per fortuna stiamo ricevendo buone notizie“. Interrogati sulla possibilità di intraprendere un’azione legale per ottenere un risarcimento dagli organizzatori dell’evento non escludono alcuna possibilità, posticipando la decisione alla stessa Francesca, una volta che si sarà ristabilita.

 Il supporto del gemello

Per quanto concerne la dinamica dei fatti di quella sciagurata sera in piazza, Francesca ha ricordi nebulosi ed offuscati. “Non si ricorda bene quello che è successo, è ancora presto“, fanno sapere, sottolineando come vicino alla ragazza in questi giorni è stata perenne la presenza del suo fratello gemello Andrea. “Siamo molto soddisfatti dei suoi progressi” dice quest’ultimo, “e siamo fiduciosi per una pronta guarigione. Voglio ringraziare tutti quelli che ci sono stati accanto, ho ricevuto migliaia di chiamate e messaggi. Dopo giorni di ansia e paura siamo usciti da un incubo: ora la strada del recupero, anche se relativamente lunga, è in discesa“.

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