Mar. Lug 16th, 2024

Oggi la Calabria Ultra ricorda il terremoto del 5 febbraio del 1783 e Bivongi, dopo 235 anni mantiene vivo il credo per la Madonna Mamma Nostra che, grazie alla sua intercessione, lo salvò dalla completa distruzione senza subire vittime. I bivongesi da oltre due secoli continuano a portare in processione la statua di Mamma Nostra nel centro storico così come fecero domenica 9 febbraio 1783, pochi giorni dopo il terremoto.

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Anche altri paesi della Calabria Ultra del vibonese e del reggino, ricordano questo evento calamitoso portando in processione i loro santi protettori.

Terremoto, ricordiamo, tra i più violenti della storia che registrò i picchi massimi delle scosse il 5, il 6 e il 7 febbraio, e ancora l’1 e il 28 marzo con devastazioni in 182 paesi e 33 rasi al suolo e da ricostruire in altri siti. Perirono 40mila persone e, con il passare del tempo, se ne aggiunsero altri 20.000 a causa di epidemie e malattie in quei centri dove ci furono pochi morti per i crolli come a Palmi, a Seminara, a Oppido Mamertina, a Briatico e a Pizzo.

A giugno del 1784 il governo dei Borbone, per risollevare le popolazioni dalla miseria causata dal terremoto, istituì la Cassa Sacra che incamerava non solo i beni ecclesiastici ma anche i latifondi baronali. Non ebbe un grande effetto per la debolezza della stessa casa reale nei confronti del potere ecclesiastico e baronale. Nota positiva, le norme emanate per la ricostruzione e i progetti tecnici messi in campo dai Borbone che ridisegnarono intere città con criteri antisismici che ancora restano in campo. Citiamo solo la costruzione  definita la “Casa baraccata” dove l’armatura interna in legno rappresentava una garanzia alle sollecitazioni.

Tornando a Bivongi, per Mamma Nostra rimane la grande devozione ricordando che alla prima effige realizzata dalla pittrice Mariangela De Matteis giunta in paese nel 1710, i bivongesi desiderarono accostare una statua, anch’essa di scuola napoletana dal valore artistico elevato.

Allo storico dell’arte, Gianfrancesco Solferino, attento studioso dell’arte sacra della diocesi di Locri-Gerace, piace ricordare <<Mamma Nostra è un capolavoro, forse tra i più importanti della scultura lignea del ‘700 in Calabria abbinata a una base processionale unica anziché rara. Mamma Nostra è Bivongi e Bivongi è Mamma Nostra>>. E il defunto arciprete Cherubino Raspa dedicò un libretto alla Madonna dal titolo “Bivongi il paese di Mamma Nostra”.

L’appuntamento di questa mattina prevede alle ore 10 la messa e quindi, la processione di Mamma Nostra accompagnata dal concerto bandistico città di Stilo lungo il tradizionale percorso del centro storico.

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