Mar. Lug 16th, 2024

L’uomo si è presentato dai carabinieri in stato confusionale dicendo di aver «fatto una cosa grave». La donna è stata soccorsa dalla figlia di 9 anni

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Una bambina che curava le ferite sanguinanti della mamma. Questo è lo scenario che si è presentato di fronte ai militari della stazione dei carabinieri di Lattarico insieme a quelli del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Rende.
Una lunga storia di vessazioni e umiliazioni commesse per futili motivi anche dinanzi alla figlia, cui però è stato messo un punto, grazie anche all’intervento dei carabinieri. L’epilogo della vicenda è intervenuto nella mattinata di giovedì scorso, quando, un uomo si è presentato in stato confusionale alla Compagnia carabinieri di Rende dicendo di aver «fatto una cosa grave».
L’uomo, una volta tranquillizzato dai militari, ha confessato di aver cercato di uccidere sua moglie, tentando di strangolarla stringendole uno spezzone di cavo elettrico al collo e lasciandola ferita sul pavimento di casa. L’immediato intervento dell’Arma di Lattarico, ha consentito, in poco tempo, di localizzare l’abitazione della vittima e, quindi, di prestare i necessari soccorsi alla donna che sul momento si presentava sanguinante e in evidente stato di shock, con accanto la figlia di soli 9 anni che cercava di aiutarla. Prestate le prime cure, la vittima è stata trasportata al Pronto soccorso dell’Ospedale “Annunziata” di Cosenza.
I successivi accertamenti investigativi hanno permesso di accertare il tentativo di strangolamento da parte dell’uomo nei confronti della propria moglie, al culmine dell’ennesimo litigio e per mezzo di un filo della corrente elettrica. La tragedia non si sarebbe consumata, secondo quanto riferito dallo stesso aggressore, solo per il casuale arrivo in cucina della piccola bambina che con il suo pianto di paura ha frenato la violenta azione dell’aggressore.
Dell’accaduto è stata informata la Procura della Repubblica di Cosenza, che ha emesso un provvedimento di fermo di indiziato di delitto a carico dell’uomo, per il quale si sono aperte le porte della casa circondariale del comune Cosentino. Nella mattinata di domenica, il gip del Tribunale di Cosenza ha convalidato il fermo, applicando la misura della custodia in carcere nei confronti dell’indagato.

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