Ven. Ago 16th, 2024

Dal commissariamento della sanità all’autonomia differenziata e alla bonifica di Crotone, emergono nodi irrisolti tra il governo regionale di Occhiuto e l’esecutivo nazionale. L’autunno si preannuncia ricco di sfide.

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La bonifica di Crotone è solo l’ultimo capitolo di una serie di tensioni tra la Regione Calabria, guidata da Roberto Occhiuto, e il governo nazionale. Questa vicenda, legata alla decisione se Eni debba smaltire i rifiuti tossici nel territorio calabrese o altrove, ha riacceso un dibattito più ampio sui rapporti tra i due livelli di governo, che pur condividendo lo stesso colore politico, non sempre procedono in armonia.

Il settore della sanità rappresenta il principale terreno di scontro. Nonostante la parifica del bilancio regionale da parte della Corte dei Conti, Occhiuto ha annunciato l’intenzione di chiedere la chiusura del commissariamento, ritenuto dannoso. Rimane inoltre in sospeso la questione delle assunzioni in deroga e della corsia preferenziale per il reclutamento del personale sanitario in Calabria, necessaria per affrontare le criticità del sistema.

Un altro nodo cruciale è quello dell’autonomia differenziata, promossa dalla Lega ma accolta con scetticismo da Occhiuto e dai parlamentari di Forza Italia. La richiesta di una moratoria fino alla definizione delle risorse per i Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) e il superamento della spesa storica evidenzia le profonde preoccupazioni della Calabria, che teme ripercussioni negative su un territorio già svantaggiato.

Sul fronte energetico, il progetto del rigassificatore di Gioia Tauro, nonostante la sua importanza strategica, appare relegato in secondo piano, con il governo che non ha ancora chiarito come intende procedere. La questione è stata solo parzialmente toccata durante il G7 del Commercio, tenutosi recentemente in Calabria, lasciando ancora molte incognite.

La bonifica di Crotone, invece, ha scatenato un contenzioso diretto con il ministero dell’Ambiente, dopo che un decreto ha autorizzato lo smaltimento in loco dei rifiuti pericolosi, contrariamente agli accordi precedenti. La Regione ha annunciato un ricorso al Tar, unendosi agli enti locali, in quello che si preannuncia come un autunno di conflitti su più fronti.

Nonostante il legame politico tra il governo regionale e quello nazionale, le questioni irrisolte e le tensioni emergenti rendono il quadro complesso e il futuro incerto per la Calabria.

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