Mer. Lug 17th, 2024

Riunione del Comitato provinciale per la sicurezza a Cittanova. Creata una task-force che dovrà monitorare sull’esito dell’operazione. Gli animali catturati saranno trasferiti in un ricovero nel Parco dell’Aspromonte

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«Prevediamo la cattura di questi animali attraverso tecniche narcotizzanti. Partiremo in questi giorni». È la soluzione all’annoso problema dei bovini vaganti scaturita dalla riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, organizzata in via straordinaria presso il palazzo municipale di Cittanova, e prospettata alla stampa dal prefetto di Reggio Calabria Michele Di Bari.

Alla riunione hanno preso parte i vertici delle forze dell’ordine della provincia con i vari comandanti dei carabinieri, della polizia, della guardia di finanza; il responsabile della protezione civile regionale Carlo Tansi; il comandante dei vigili del fuoco; il procuratore della Repubblica di Palmi Ottavio Sferlazza; il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Gaetano Paci; alcuni sindaci del territorio pianigiano, Fabio Scionti di Taurianova, Salvatore Foti di Terranova Sappo Minulio, Salavatore Valerioti di San Giorgio Morgeto. A fare gli onori di casa il primo cittadino di Cittanova Francesco Cosentino. Presenti alla riunione quelli del comitato cittadino “No Bull”.

Il problema delle “vacche sacre” si trascina oramai da oltre trent’anni. In queste ultime settimane gli incidenti con i bovini vaganti si sono moltiplicati. Ora arriva la soluzione portata avanti dalla prefettura con l’idea di una task-force coordinata dal prefetto Di Bari. «Ho creato una task-force – afferma – a cui parteciperanno personale di forza di polizia, della Città Metropolitana, della polizia veterinaria, dell’ente parco dell’Aspromonte, della protezione civile e dei carabinieri forestali. Attraverso questa task-force ci sarà la possibilità di catturare l’animale di trasportarlo con i mezzi della protezione civile in un ricovero che sarà messo a disposizione dall’ente parco dell’Aspromonte».

Il prefetto sostiene che il tutto sarà monitorato tra due mesi. «In quella fase – aggiunge – vedremo quale saranno gli esiti e se questa soluzione deve essere integrata. Anche perché credo non ci siano altre alternative».

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