Ospitate, tra stagioni teatrali e eventi vari 700 manifestazioni
Il teatro Politeama ‘Mario Foglietti’ ha celebrato 20 anni e lo ha fatto
con ‘Quando sarò capace di amare, Massini racconta a Gaber’, uno spettacolo del drammaturgo e scrittore
Stefano Massini che ha recentemente trionfato a New York in cinque categorie dei Tony Awards, gli
‘Oscar del Teatro’.
“Per i nostri primi vent’anni – ha sottolineato Aldo Costa, direttore generale della Fondazione Politeama
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- ci saranno una serie di iniziative durante tutto l’anno.
Ne abbiamo passate tante però ce l’abbiamo fatta. Stiamo cercando per questa stagione di avere almeno il
sostegno dei soci fondatori perché ricordo che la Fondazione Politeama è fondata dalla Regione, dalla
Provincia e dal Comune di Catanzaro. Per riuscire a ridare un po’ linfa al Politeama, perché ci sono tante
idee da realizzare, occorre che ci sia un sostegno economico serio.
Teatri della stessa dimensione ricevono almeno un paio di milioni di euro a stagione”.
In 20 anni, tra stagioni teatrali e altri eventi ospitati, sono stati realizzati circa 700 manifestazioni “tra
questi – racconta Costa – sono certamente legato a quello inaugurale con il concerto dell’orchestra
dell’Arena di Verona che si è tenuto tra calabresi e catanzaresi scettici, ma dopo 20 anni siamo ancora
qua”.
Alla serata era presente anche il sindaco Nicola Fiorita che ha ribadito come “il nostro Politeama è
l’unico Teatro della Calabria che vede la partecipazione diretta e istituzionale della Regione nella sua
compagine fondativa. Avremmo voluto confermare i contributi degli anni passati alla Fondazione, ma
questo non è stato possibile anche per via degli enormi rincari dell’energia che hanno assorbito quote
importanti del nostro bilancio. C’è da recuperare un rapporto con il nostro pubblico, terreno sul quale già
la Fondazione sta lavorando. C’è da costruire una rete dei Teatri pubblici e privati che, nella nostra
visione, dovrà vedere il Politeama a guidare un processo che veda il coinvolgimento del Comunale, del
Supercinema, oltre che del Masciari che è stato acquisito al patrimonio pubblico.
L’importante era impedire che la vita del Politeama si fermasse”.