A prima vista potrebbe sembrare una crisi amministrativa importante. Uno strappo inconciliabile. Ma non è così. Le dimissioni del vicesindaco di Taurianova, Carmela Patrizio, ufficializzate ieri con una nota stampa sono state programmate nei minimi particolari, come un risiko politico all’interno della coalizione che sostiene il sindaco Fabio Scionti che prefigurerà, inevitabilmente, e in prospettiva, un rimpasto generale della sua giunta. È chiaro che il primo cittadino ha cercato di sgomberare il campo da illazioni e congetture politiche parlando di motivazioni personali nel passo indietro del suo vice, ma presumibilmente non è solo questo.
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Il possibile abbandono di un consigliere di maggioranza, e la surroga di un eletto ostile al sindaco, ha innescato il meccanismo che andrà ridefinire l’assetto della maggioranza di centrosinistra taurianovese. Nei fatti, l’oramai ex vicesindaco siederà sui banchi come consigliere, perché prima dei non eletti, bloccando così ogni possibile scenario avverso all’amministrazione Scionti. Carmela Patrizio ricopriva la carica di vicesindaco e assessore con delega all’urbanistica, politiche del territorio, politiche abitative, arredo e decoro urbano e beni confiscati. Il sindaco Scionti nel congedarla parla di dispiacere per le dimissioni ma in modo sibillino fa sapere che la “comunità taurianovese avrà ancora bisogno del lavoro e dell’essenziale contributo di Carmela Patrizio “e sono certo – ammette – che questo non mancherà”. Quasi a sostenere che l’apporto del suo vice continuerà ma in un altro ruolo, con molta probabilità da consigliere comunale di maggioranza.
Certo per gli altri assessori inizia la sindrome della “roulette russa”, perché, ad oggi, tutti possono uscire dal rimpasto e nessuno è garantito. I due anni che mancano alla fine consiliatura sono cruciali per presentarsi davanti all’elettorato con una giunta e un sindaco forte in un momento di grande difficoltà per la maggioranza di centrosinistra. Risicata nei numeri nell’aula consiliare, deve riuscire a pianificare tutto per non restare sotto. I salti mortali per tenere in equilibrio la coalizione sono stati accurati in questi tre anni, soprattutto con l’obiettivo di riuscire a mantenere in piedi una maggioranza in bilico fin dal primo momento del suo insediamento con dei repentini cambi di casacca che si sono verificati dall’una e dall’altra parte degli schieramenti politici presenti nel consiglio comunale.
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