Dom. Set 1st, 2024

Un inquietante spaccato familiare. Ci sarebbe questo dietro l’agguato fallito ad un 41enne del rione Affaccio di Vibo Valentia. A sparare è stato il figlio di appena sedici anni e lo avrebbe fatto non per uccidere ma per dare una lezione al padre che avrebbe maltrattato lui e la madre più volte. Il minorenne si è presentato spontaneamente in caserma accompagnato dall’avvocato Costantino Casuscelli nel pomeriggio di ieri. Ai militari della Compagnia di Vibo diretta dal capitano Piermarco Borettaz, il sedicenne ha raccontato la sua versione dei fatti. Ha sparato con una pistola 6.35 che ha detto di essersi procurato da uno sconosciuto e di aver buttato subito dopo l’agguato. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, in parte confermata dal ragazzo, il 41enne si era recato domenica pomeriggio in visita dalla madre. Intorno alle 16.30 ha ricevuto una chiamata al telefono cellulare che lo invitava a scendere in strada. Appena aperto il portone di casa si è visto di fronte una persona su un ciclomotore con volto coperto da casco e pistola in mano. Quattro i colpi d’arma da fuoco sparati. Nessuno andato a segno anche perché l’uomo è stato veloce a chiudere il portone e a ripararsi lungo le scale. Fin da subito i carabinieri si erano concentrati sulla sfera privata e, nelle ore successive all’agguato, avevano sequestrato il telefono cellulare della vittima. Diversi i punti ancora da chiarire. Nel frattempo il caso è finito sul tavolo dei magistrati della Procura dei minori di Catanzaro che, per il momento, non hanno disposto alcun provvedimento restrittivo nei confronti del sedicenne indagato a piede libero per tentato omicidio.

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ALESSANDRA BEVILACQUA

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