Mar. Nov 19th, 2024

L’Enea ha calcolato il valore degli investimenti in Calabria: coinvolti finora 13.610 edifici. Edilizia rilanciata solo in parte a causa di “furbetti” e aumento dei materiali. Il nodo dei crediti incagliati determina la cessione online a prezzi “stracciati”

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Croce e delizia per imprenditori edili, fornitori e proprietari delle abitazioni, gli investimenti per il Superbonus al 110% in Calabria sono saliti a oltre 2,6 miliardi. I dati, aggiornati allo scorso 31 agosto, sono quelli forniti da Enea, l’Agenzia governativa che si occupa di nuove tecnologie e sviluppo economico. Quanto al numero di edifici coinvolti nelle operazioni di ammodernamento, il totale tra il Pollino e lo Stretto fa 13.610. Di questi, 2.206 sono condomini, 8.202 edifici unifamiliari, mentre le unità immobiliari funzionalmente indipendenti interessate dai lavori ammontano a 3.202. Un volume importante, insomma. Basti pensare che il totale degli investimenti per lavori conclusi ammessi a detrazione è pari a 2,6 miliardi mentre le detrazioni maturate per i lavori conclusi è pari a 2,3 miliardi (l’80,3% degli interventi realizzati), onere a carico dello Stato.

Gli scenari futuri
La spinta all’economia immaginata quando fu varato il provvedimento (governo Conte) purtroppo c’è stata solo in minima parte. Il rialzo incontrollato dei prezzi dei materiali sommato alle irregolarità compiute dai soliti “furbetti” hanno depotenziato gli effetti di una misura pensata per risollevare un settore, quello edile, in crisi. Il Superbonus è sceso al 90% nel 2023, restando però al 110% soltanto per i condomini che avevano approvato i lavori e presentato la Cila (Comunicazione di inizio lavori) entro novembre 2022. Adesso l’esecutivo Meloni sta pensando di accordare una proroga di tre mesi del Superbonus 110% per quanto riguarda i condomini imponendo come requisito indispensabile il completamento del 60-70 per cento dei lavori. Nel 2024 l’aliquota del Superbonus dovrebbe scendere ulteriormente, stabilendosi al 70%. Secondo quanto riferito finora dal governo, lo Stato ha finora pagato 21 miliardi e deve versarne ancora 109, quando verranno portati in compensazione i crediti maturati per i lavori.