Mar. Lug 16th, 2024

Non si trattò di un omicidio bensì di un suicidio con modalità però ugualmente raccapriccianti. Il clamoroso colpo di scena che a questo punto rischia di far saltare totalmente l’intero impianto accusatorio a carico degli indagati tra cui figurano la moglie e il figlio della vittima, si è materializzato nel corso del processo, in atto davanti ai giudici del Tribunale di Vibo Valentia, nato a seguito della terribile morte di Nicola Colloca, l’infermiere di 48 anni in servizio all’ospedale di Vibo Valentia, bruciato vivo nella sua auto, una Opel Corsa, ed il cui cadavere è stato ritrovato il 25 settembre del 2010 in una zona di campagna di Pizzo Calabro. Per il professore dell’Università di Napoli, Pietro Tarsitano, già direttore del reparto di Medicina legale dell’ospedale Cardarelli e perito nominato dal Tribunale di Vibo Valentia, quello di Nicola Colloca non fu un omicidio ma un suicidio. Il clamoroso colpo di scena sul fatto di sangue è stato ricostruito nei minimi particolari dallo storico settimanale nazionale “Cronaca Vera”, diretto dal giornalista Giuseppe Biselli, e in edicola da martedì scorso, 23 marzo. A curare il servizio sul settimanale di fatti e attualità è stato il giornalista calabrese ed esperto di cronaca nera, Antonello Lupis

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