Dom. Lug 28th, 2024

I giudici della Corte di Assise d’Appello di Catanzaro non cambiano il verdetto emesso dai giudici di primo grado per la morte di Edda Costabile e Ida Attanasio avvenuta il 30 ottobre del 2016

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I giudici della Corte di Assise d’Appello di Catanzaro hanno confermato la sentenza di primo grado emessa dalla Corte di Assise di Cosenza. Ergastolo per Luigi Galizia, imputato del duplice omicidio di Edda Costabile e Ida Attanasio, uccise entrambe a San Lorenzo del Vallo nella mattina del 30 ottobre 2016. In base a quanto sostenuto dai magistrati in servizio alla procura di Castrovillari nei due gradi di giudizio, Luigi Galizia si sarebbe reso responsabile del delitto per consumare una vendetta nei confronti della famiglia Attanasio. Francesco Attanasio, infatti, figlio e fratello delle due vittime, qualche mese prima del duplice omicidio delle donne uccise Damiano Galizia, fratello di Luigi. Di quel delitto Francesco Attanasio si è dichiarato reo confesso e adesso sconta una pena di 30 anni di carcere riformata dalla Corte d’Appello considerato l’ergastolo rimediato in primo grado al termine del processo celebrato in rito abbreviato.
LA VICENDA Durante i due procedimenti davanti ai giudici togati e popolari, accusa e difesa hanno ripercorso le fasi che hanno portato all’assassinio delle due donne. Impossibile non intrecciare le vicende legate alla morte di Damiano Galizia e a quelle di Edda Costabile e Ida Attanasio. I colpi di pistola che Francesco Attanasio esplose contro Damiano Galizia, così come il giallo dietro al ritrovamento di un ingente quantitativo di armi (14 armi lunghe, 2000 proiettili e 2 pistole, ndr), furono l’innesco che secondo i magistrati avrebbe fatto scattare l’istinto omicida di Luigi Galizia. Da qui, consumato il dolore del lutto, seguirono mesi di indagine e di intercettazioni. Non sono bastati i testimoni che hanno riferito di aver giocato a carte insieme qualche istante prima che si verificasse il delitto (qui la notizia). Luigi Galizia che dopo il duplice omicidio si è reso anche irreperibile per circa una settimana, secondo i giudici è da ritenersi responsabile del delitto. Nel termine di 90 giorni i giudici renderanno note le motivazioni del dispositivo di sentenza, poi, verranno interpellati i giudici della Corte di Cassazione.

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