Ha retto in Cassazione la tesi formulata dall’accusa in merito al processo scaturito in seguito alla strage di Duisburg. Definitivo, quindi, l’ergastolo inflitto a Giovanni Strangio. Per i giudici il 37enne di San Luca avrebbe preso parte alla mattanza del 15 agosto 2007, quando davanti al tristemente noto ristorante “Da Bruno” furono assassinati sei giovanissimi, ovvero: Francesco Giorgi, Francesco Pergola, Marco Pergola, Tommaso Venturi, Sebastiano Strangio e Marco Marmo. Una carneficina senza precedenti che secondo gli inquirenti costituirebbe il culmine più cruento della faida di San Luca tra le famiglie Nirta-Strangio e Pelle-Vottari. Una faida ripresa a seguito dell’uccisione di Maria Strangio il giorno di Natale del 2006 e proseguita con l’omicidio di Bruno Pizzata il 4 gennaio. Decine i testimoni sentiti nel corso delle udienze, tra queste anche investigatori e uomini della polizia tedesca. Considerate schiaccianti le prove contro Giovanni Strangio, tra cui il rinvenimento di una ricevuta dell’armeria “Frankonia” dove un soggetto calabrese sarebbe andato a chiedere caricatori maggiorati alcuni giorni prima della strage. Non sono passate inosservate, inoltre, le tracce di polvere da sparo trovate all’interno dell’automobile in uso allo stesso Strangio. Al momento, tuttavia, il 37enne risulta l’unico indagato condannato in via definitiva, nonostante continui a proclamarsi innocente.
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ALESSANDRA BEVILACQUA