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STIGNANO: Amministrative 2019.

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Lo stato di difficoltà in cui versano gli enti locali ed in particolare i piccoli comuni del sud induce gli addetti ai lavori ad una più approfondita riflessione sulla impostazione organizzativa e politica, specie in ordine alla partecipazione elettorale ed all’assunzione di impegni e cariche istituzionali.

L’aumento del gravame delle funzioni, gli scarsi sostegni finanziari fruiti dai Comuni da Stato e Regione per l’esercizio delle locali attività essenziali, il crescente fenomeno di discrepanze sulla indispensabile sinergia tra istituzioni culminante con i ricorrenti contestati fenomeni dello scioglimento di Consigli Comunali per presunte infiltrazioni mafiose e o per gravi disfunzioni, sono tutte condizioni che imporrebbero agli attori locali la ricerca di maggiore solidarietà e più vaste intese per la guida degli enti locali.

Altra via maestra da perseguire sarebbe quella di realizzare la fusione tra piccoli comuni adiacenti che, tuttavia, in presenza di differenti condizioni economico finanziarie si tramuta in ipotesi di matrimonio non opportuno ed impraticabile.

Lo Stato qui potrebbe fare di più: con abbuoni e abbattimenti ai Comuni dissestati che si fondono per omogeneizzare i servizi, snellirne l’organizzazione e migliorarne l’efficienza.

In mancanza di ciò resta soltanto fattibile l’obiettivo della maggiore unità delle forze locali per utilizzare le migliori esperienze, per unificare le nuove disponibilità, per rendere viva la partecipazione oltre l’abituale minimo periodo della campagna elettorale.

Perciò anche noi, come sta avvenendo in altri paesi viciniori, saremmo favorevoli ad una pacificazione e ad un confronto scevri da pregiudizi e risentimenti per consentire a tutti, vecchi e nuovi, di allestire insieme una formazione amministrativa che raccolga le migliori disponibilità per affrontare il proseguo difficile ed incerto.

Per fare ciò occorrerebbe non solo l’apertura e la disponibilità a partecipazioni ed impegni nuovi ma anche la valorizzazione ed il rispetto contestuali, di chi già in precedenza si è messo al servizio della comunità senza demeritare.

Ho voluto rendere pubblico questo mio pensiero ed intento anche alla luce delle recenti maggiori esperienze e conoscenze che ho potuto acquisire nell’esercizio di responsabilità e rappresentanze sovraccomunali, affinché non resti il rammarico ed il rimorso di non averci provato e di non averlo proposto.

Il mio è un pubblico invito a tentare la massima unità e, comunque, a chi si è sentito escluso di non farsi da parte ma di rendere palesemente e liberamente disponibile il proprio impegno e la propria partecipazione.

Penso che in tanti, fra gli elettori attenti e giudiziosi, potrebbero apprezzare e sostenere un tale impegno.

Penso pure che l’unificazione delle maggiori esperienze, di un passato non tanto remoto, potrebbe partorire per Stignano la migliore soluzione amministrativa del momento. Il tutto alla luce del sole, sottoponendo il progetto al confronto pubblico e al giudizio elettorale finale.

Sarebbe anche un modo per dare spazio a chi opera animato da spirito di disponibilità e di servizio, limitando l’interferenza di chi, invece, cerca rivalse o persegue e ambisce a piccoli tornaconti personali.

Stignano, 16 aprile 2019

Francesco Candia

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