Gio. Nov 21st, 2024

La serata di Telemia a Roccella

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Parteciperò: lo dichiaro non per ‘vanesia vanità’, bensì in ossequio a due amici e a due galantuomini!
Si, sarò presente alla serata di Telemia -…potrei fate il contrario?- allorquando si troveranno, assieme, entrambi ‘i mostri’, che tali non sono.
Scopelliti si sa, è un alfiere ideologico, non ideologizzato: certamente,di ‘Destra’ (me lo ricorda sempre con orgoglio!), coerente e ‘formato’ in quella fucina che è il ‘post-almirantismo’ italiano.
No, non mi rassegno -non tanto e non solo perché è mio ‘fratello’ (lo conosco bene, la persona è di un’onesta` adamantina!), bensì non accetto che stia nelle ‘retrovie’.
Patti chiari, così ha deciso lui di comportarsi, pure perché gli credo quando afferma di essere felice di tornare la sera a cena con le ‘sue donne’ (moglie e figlie), epperò se a lui non manca la politica è alla politica che Peppe manca.
Che dire? Miserie miserabili che si accaniscono inesorabili, su chi ha vissuto il proprio impegno formativo, ideologico e di coerente appartenza, ma che si è dovuto scontrare con un (pre)’potere’ prepotente, avverso contro coro i quali erano scelti a guida di una comunità, oppure di un’istituzione, giammai per cooptazione, bensì in virtù di libero consenso.
È la storia mia e di Peppe, entrambi calabresi, entrambi reggini, alla guida dei nostri rispettivi ‘giovanili’, in luogo ad un’amicizia vera, una solidarietà autentica, una condivisione di politica e visione, nella triste Italia di un bipolarismo fallace e farlocco.l, seppur ciascuno nel suo ambito distinto, ma non distante.
Lui, sempre in afflato con Fini (legatissimo, persino e soprattutto, sul piano affettivo), ed io ‘figlio’ di Arnaldo Forlani -che mai ho rinnegato e mai rinnegherò- siamo sempre andati d’accordo, benché la sua carriera è stata più strepitosa della mia e purtroppo ciò è gli ha presentato un conto che il destino gli ha fatto pagare, persino n modo ‘salato’.
Poi, c’è Luca Palamara, il quale sta compiendo un’operazione di verità coraggiosa, in cui è testimone ma anche accusa, di quella stessa categoria dove un tempo lo vedeva ai suoi vertici e poi lo ha scaricato, facendolo divenire non solo un reprobo (che non è), ma una sorta di capro espiatorio, pur di simulare un loro lavacro moralista.
No, ciò non è giusto, non è corretto, soprattutto non può essere tollerato, non perché mi trovi ad essere amico anche di Luca, ma perché sono testimone di tante cose, di mille silenzi, di plurimi imbarazzi e di svariate alterazioni di una categoria (quella dei magistrati, per l’appunto) che volle farsi potere dominante, esclusivo e pervasivo.
Ecco, quindi, perché ci sarò, ma soprattutto, perche parteciperò, in quanto alla fine le cose passano, ma la storia continua.

Vincenzo Speziali