Oggi, a Siderno (RC), alle ore 21:00, nella suggestiva cornice del giardino della ‘Casa dei giovani, maestri nel sogno’, ubicata in via dei Tigli, verrà presentato, in anteprima, il volume “La giusta distanza. Atlante aerofotografico, Calabria,” pubblicato dall’Aerofototeca dell’Istituto Centrale del Catalogo e della Documentazione del Ministero della cultura. Della pregevole opera, ne discuteranno: Marina Formica, professore ordinario di Storia moderna all’università Tor Vergata di Roma; Enzo Romeo, giornalista vaticanista, caporedattore esteri TG2 e saggista; Maria Saveria Ruga, storica dell’arte, docente dell’Accademia delle Belle Arti di Catanzaro. A realizzare il libro Giulio Archina’, che ha incentrato la propria ricerca sul paesaggio. Il volume valorizza la donazione all’Aerofototeca dell’Istituto Centrale del Catalogo e della Documentazione del Ministero della cultura di un centinaio di fotografie aeree da deltaplano, che riprendono monumenti e geometrie naturali del territorio calabrese e lucano, osservate da un punto di vista privilegiato. Dal 1998, infatti, Archinà vola su Calabria e zone limitrofe con un deltaplano a motore, documentando dall’alto paesaggi e città, spazi antropizzati e aree incontaminate. Il suo archivio di scatti comprende oltre 300.000 fotografie aeree digitali e analogiche di centri abitati, coste, valli, rilievi montuosi, sistemi viari, vie dell’acqua e riserve idriche, fortificazioni, castelli, chiese, santuari, opere d’arte. Il volume raccoglie una selezione di fotografie che Giulio Archinà ha scattato volando sulla Calabria dal deltaplano a motore per oltre vent’anni. Documenti particolarmente significativi del paesaggio italiano visto dall’alto, questi scatti documentano con passione e delicatezza una regione massacrata da abusi edilizi e da scempi paesaggistici ma che conserva ancora, nascoste e intatte, qualità e bellezze ambientali. Il libro contiene anche brevi testi di Vito Teti, Angela Tecce, Felice Cimatti, Paola Cannavò, Giovanna Capitelli, Gianluca Cantoro e Elizabeth Jane Shefherd, studiosi di diverse discipline, che con le loro analisi e osservazioni contribuiscono a inquadrare le immagini nel loro contesto di esecuzione.
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