Sab. Set 21st, 2024

Il progetto, parte del Piano carceri degli anni Ottanta, si è bloccato a causa dell’abolizione delle Preture e contenziosi tra le imprese, lasciando un’importante opportunità di sviluppo incompiuta

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L’area dell’ex carcere di località “Zimbarda” a Mileto rappresenta un emblematico esempio di spreco di denaro pubblico. Si tratta di una delle molte opere incompiute in Calabria, soprattutto risalenti agli anni Ottanta e Novanta, progettate per promuovere sviluppo e crescita, ma mai avviate concretamente.

Il progetto di Mileto era parte del Piano carceri di quegli anni, che prevedeva la creazione di case mandamentali nei luoghi sede di Preture. La cittadina, che allora ospitava una Pretura con giurisdizione su diversi centri vicini, era quindi considerata ideale per questo scopo. La struttura, costata diversi miliardi delle vecchie lire e realizzata su un’area di 10.000 metri quadrati, era destinata a ospitare circa 80 detenuti. A completamento dell’opera, erano state costruite anche le strade di accesso e forniti arredi per l’edificio.

Tuttavia, mentre i lavori erano in fase avanzata, l’iter si è bloccato improvvisamente. Tra le cause del fermo si annoverano l’abolizione delle sedi delle Preture, sostituite negli anni Novanta dagli Uffici del Giudice di Pace, e un contenzioso protrattosi per anni tra la ditta esecutrice e il direttore della stessa impresa, che ha ulteriormente complicato la situazione. Così, un progetto pensato per il benessere della comunità è rimasto incompiuto, simbolo di una gestione inefficace delle risorse pubbliche.