Gio. Ago 8th, 2024

Lo stesso presidente facente funzioni ha emanato l’ordinanza domenica sera

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“In viaggio verso Roma, per chiedere al Governo la fine delle chiusure. Lo ripeto da mesi: non è concepibile tenere incarcerati dentro casa gli adulti e lasciare liberi in giro per paesi e città bambini, ragazzini e giovani studenti. I contagi delle ultime settimane confermano che i luoghi di contagio NON escludono le scuole. Mentre, da mesi le attività commerciali, artigianali e industriali sono ferme. Inutilmente ferme. E, dunque, non responsabili di contagi”. Lo ha scritto su Facebook il presidente f.f. della Regione Nino Spirlì, annunciando – con tanto di foto on the road – di essere in viaggio verso la Capitale per chiedere «la fine delle chiusure».

Il post fa riflettere, anche e soprattutto alla luce dell’ultima ordinanza emanata dello stesso Spirlì domenica sera, con la quale ha esteso la zona rossa per la Calabria fino al 21 aprile, poiché «l’analisi dei dati a livello regionale continua a evidenziare una costante crescita del numero assoluto dei casi confermati, un elevato tasso di positività e l’incremento del numero di posti letto occupati in Area Medica e Terapia intensiva».

Dunque, analizziamo quanto più lucidamente gli eventi: tre giorni fa il presidente facente funzioni allunga la zona rossa poiché in Calabria vi è una crescita costante dei casi positivi al Coronavirus. Oggi pomeriggio, lo stesso Spirlì parte con destinazione Roma per chiedere l’allentamento delle misure. Obiettivamente vi è un contraddizione non da poco: da un lato allunga temporalmente le misure restrittive, dall’altro chiede le riaperture. Presidente prenda una posizione netta e chiara, con tutte le conseguenze del caso: chiudere o riaprire? La situazione, in entrambi i casi (sanitaria ed economica), non è delle migliori, ma lei è li alla barra di comando della nave Calabria. Ma è un’imbarcazione che naviga a vista, senza riuscire a seguire la rotta. Tanta la confusione, soprattutto ai piani alti della Cittadella: i calabresi non si meritano tutto ciò, soprattutto da un anno a questa parte. La vaccinazione sta subendo ritardi, non solo per la mancanza dei sieri, ma anche per svariate situazioni di confusione – mettiamola così – registrate nei vari centri dal Pollino allo Stretto.

Presidente, non è che il viaggio a Roma contempla anche qualche “tappa” in vista delle prossime elezioni Regionali? Rimanga in Calabria e affronti al meglio che può la questione, perchè troppa è la confusione. Presidente: si apre o si chiude?
Giuseppe Laratta

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