Mer. Lug 17th, 2024

Il governatore reggente apprezza la decisione del governo Conte («ci hanno ascoltato») e si dice pronto a collaborare. Sorvola sul ruolo del fondatore di Emergency e chiede di abbassare i toni sui social. Ma non ha letto cosa scrivono i suoi “colleghi” leghisti

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«Avevamo chiesto al governo, insistentemente, che a rappresentarci fosse un calabrese, che fosse un figlio di questa terra a prendere in mano la situazione conoscendone il respiro. Il governo lo ha capito, lo ha recepito e oggi ha proposto il rettore Gaudio come commissario alla Sanità». Il governatore reggente della Regione, Nino Spirlì, apprezza la nomina del governo Conte in una diretta Facebook. «Gaudio – dice – ha alle spalle una carriera medica che non finisce mai, un curriculum eccellente e peraltro è persona che ha grandi capacità amministrative». Il segnale di apprezzamento non finisce qui. La Regione rifiuta, in linea di principio, «lo strumento del commissariamento: speriamo che si torni a una gestione ordinaria della sanità. Ma Gaudio possiamo immaginarlo come il primo assessore alla Sanità del secondo periodo della Calabria». E per questo motivo Spirlì ha «dato massima disponibilità per il periodo in cui sarò qui a rappresentarvi». Neanche una menzione per Gino Strada, che Spirlì nei giorni scorsi ha definito «missionario africano» («non dobbiamo scavare pozzi», il suo commento sull’eventuale nomina del fondatore di Emergency) e che, secondo fonti di Palazzo Chigi, avrà un ruolo da consulente con delega alla gestione dell’emergenza Covid.
I presidente facente funzioni ha poi detto di aver «ricevuto dal governo il ringraziamento per quanto fatto in questi giorni di vacatio. Abbiamo individuato posti letto covid, chiesto e ottenuto quattro ospedali da campo, chiesto e ottenuto di patecipare all’operazione Igea, con la prima tenda per effettuare tamponi installata a Catanzaro».
Lo spirito, dunque, torna collaborativo, dopo settimane trascorse ad accusare il governo per i ritardi nell’adozione delle misure anti Covid: «Mi metterò a fianco al commissario Gaudio perché anche la sanità possa contare su più persone e metteremo a disposizione il dipartimento Salute».
Il governatore chiede, poi, aiuto ai calabresi. Non solo per attuare misure per prevenire il contagio ma anche nell’atteggiamento da tenere sui social. «Bisogna sapersi ribellare», dice. «Mi sono scandalizzato per gli assalti a volte scomposti (si riferisce alle proteste per il suo “no” sopra le righe all’indicazione di Strada, ndr). Ritengo che i calabresi siano un popolo di persone garbate. Voglio pensare che il mondo dei social, che molto spesso rappresenta anche se stesso in maniera scellerata, abbia un recupero della dignità calabrese». Chiede di abbassare i toni. Detto da chi ha associato Strada ai pozzi dicendo che si tratta di un missionario africano sembra un appello innanzitutto a se stesso. Potrebbero estenderlo anche al collega leghista Paolo Grimolti, deputato della Lega che, giusto qualche ora fa, ha commentato così il coinvolgimento del fondatore di Emergency nella sanità calabrese: «Requisirebbe alberghi che poi tra qualche mese riconvertirebbe per ospitare migliaia di clandestini che intanto sbarcheranno dalla Tunisia e dalla Libia. Lo sappiamo tutti che finirebbe così, con l’ex sindaco di Riace a gestire il tutto. La Calabria non ha bisogno di un commissario all’immigrazione». Non solo i social tirano fuori il peggio dalle persone. Anche il Parlamento non scherza.

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