Gio. Set 19th, 2024

Il Sindacato Pensionati Italiani denuncia i rischi per la salute dei più vulnerabili e chiede il potenziamento dei servizi di assistenza territoriale.

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La paventata chiusura delle guardie mediche nel territorio della Città Metropolitana di Reggio Calabria suscita la ferma opposizione del Sindacato Pensionati Italiani (SPI-CGIL). Secondo la Segretaria Generale dell’Area Metropolitana di Reggio Calabria, Mimma Pacifici, questa decisione potrebbe avere gravi conseguenze sulla salute e sulla qualità di vita dei pensionati, una fascia della popolazione già pesantemente colpita dalle inefficienze del sistema sanitario.

“La riduzione delle guardie mediche,” sottolinea Pacifici, “peggiorerà ulteriormente l’accesso alle cure per gli anziani, specialmente nelle zone periferiche e nei comuni interni, dove gli ospedali sono lontani e i collegamenti sono scarsi. Gli anziani, spesso con limitate risorse economiche e ridotta mobilità, hanno il diritto a una sanità pubblica efficiente e vicina ai loro bisogni, che garantisca cure primarie e prevenzione.”

La sanità calabrese è in sofferenza da anni, afferma la Segretaria, con carenze strutturali che penalizzano intere comunità. La chiusura delle guardie mediche non farà che aggravare questa situazione, costringendo i cittadini a rivolgersi a pronto soccorso già sovraccarichi o, peggio ancora, a rinunciare alle cure necessarie. Molti anziani, infatti, non hanno potuto beneficiare della prevenzione adeguata per affrontare la vecchiaia con minori esigenze di cura.

Il Sindacato Pensionati Italiani CGIL chiede con urgenza alle istituzioni locali e regionali di riconsiderare questa scelta e di adottare misure per potenziare, anziché smantellare, i servizi di assistenza territoriale. È fondamentale investire nel personale sanitario e garantire l’operatività delle strutture mediche di base, in particolare in un territorio complesso come l’Area Metropolitana di Reggio Calabria.

“Non è accettabile,” conclude Mimma Pacifici, “che i pensionati paghino il prezzo delle inefficienze del sistema sanitario regionale. L’accesso alle cure deve essere un diritto garantito a tutti, senza distinzione di età o posizione.”

Il Sindacato invita cittadini, sindaci e forze politiche locali a unirsi nella lotta contro la chiusura delle guardie mediche, un servizio essenziale per la tutela della salute dei più deboli.